Secondo una recente ricerca condotta dall'Osservatorio Italiano Esports e YouGov, il settore “Esports” in Italia gode di numeri sorprendenti. Un movimento in grande fermento che negli ultimi anni ha visto emergere sempre più talenti competitivi a livello internazionale. Meglio noti come discipline elettroniche, gli Esports coinvolgono mezzo miliardo di appassionati nel mondo: in Italia 2 milioni di fan. Tra i dati più interessanti estrapolati dalla ricerca, quello che siamo il Paese con gli over 35 maggiormente coinvolti rispetto alla media europea, il 4% della popolazione.
La crescita di un settore sconosciuto
Nei confini nazionali si registra un ottimo coinvolgimento di pubblico. Una popolazione di settore nettamente in aumento, in cui il target principale di riferimento resta confinato tra i 18 e i 25 anni. Come accennato precedentemente, si registrano importanti percentuali anche sugli over 35, con punte statistiche fino ai 44 anni. Il loro coinvolgimento diretto è aumentato proprio negli ultimi anni, frutto di una generazione figlia degli anni '90, cresciuta a videogiochi e fumetti. Numeri che fanno del nostro Paese un caso unico in Europa. Nonostante un settore costantemente in crescita, il tutto viene svolto sotto mentite spoglie. Ad oggi non è presente un'adeguata o giusta regolamentazione. Un settore che in verità, potrebbe creare o riconoscere numerose e nuove figure professionali. Uno spicchio di mercato fermo ai box, in attesa di una mossa che possa aprire la strada verso soluzioni concrete e risolutive. Nel complesso, un Paese vecchio che ha paura di “mettere il turbo” e proiettarsi nel futuro. Una consueta reticenza al cambiamento che frena interessi di sviluppo di un settore che numeri alla mano, potrebbe diventare uno dei più coinvolgenti e innovativi. “Come mostrano i dati, il pubblico degli Esports ha enormi potenzialità e delle caratteristiche uniche. Il gaming può rappresentare uno straordinario canale di comunicazione con le giovani generazioni e in generale tutta la community”, commenta Luigi Caputo, Founder e Ceo dell’Osservatorio Italiano Esports. Alle sue parole fa eco Stefano Russo, Sales Director YouGov Italia: “Si tratta di persone attente a temi come ambiente e sostenibilità, molto attuali e di grande importanza per aziende ed istituzioni”.
Il coinvolgimento internazionale
A livello globale, coloro che seguono, giocano o partecipano regolarmente ad attività legate agli Esports sono ben mezzo miliardo. Il numero dimostra un ampio coinvolgimento della popolazione, un 4% che riflette la media dello standard europeo. Un movimento che potrebbe avere un posto di rappresentanza nei rispettivi parlamenti nazionali e in termini relativi, anche un posto in quello a Bruxelles. Invece prevale tanta frammentazione e poca difesa d'interessi. Lo scorso anno nel mondo, le società operanti hanno generato oltre 1 miliardo di dollari di ricavi. Degne di nota anche le oltre 900 milioni di partite trasmesse in streaming dal vivo. Una crescita esponenziale del settore che ha già creato molte opportunità lavorative per la comunità di players, fino a farle diventare una vera e propria professione a tempo pieno. Opportunità intercettate anche ad alti livelli, le stesse che stanno portando il Comitato Olimpico Internazionale ad aprire per primo le porte verso nuovi orizzonti.
Il fenomeno globale
In tutto il mondo i maggiori titoli giocati sono EA FC, Call of Duty, Dota 2 e League Of Legends. Un ruolo secondario ma di futuro interesse recitano i titoli dedicati al mondo del sim racing, che si tratti di F1 o MotoGP, fino alle simulazioni sportive come ciclismo, tennis e basket; outsider Fortnite con tutti i suoi capitoli e le special guests dal mondo dello spettacolo e dello sport. In Italia e nel mondo sono sempre più gli “atleti”, nello specifico oltre 30 mila, quelli che partecipano a tornei organizzati. Manifestazioni che molto spesso mettono in palio interessanti e consistenti montepremi. Questi ultimi sono gestiti molto spesso da società private e variano a seconda del giro d’affari e del numero di persone coinvolte. In palio, per ogni torneo, oltre la parte remunerativa, anche il titolo di migliore interprete dell’abilità di gioco su un videogioco specifico. Secondo la piattaforma “Earnings Esports”, il torneo che quest'anno ha messo in palio la cifra più alta è stato il Master di Riyadh 2023. Il torneo sul titolo di gioco Dota 2, ha proposto un montepremi da più di 15 milioni dollari. Il mondo del gaming competitivo come quello del calcio, è al centro degli interessi strategici del mondo arabo. In Italia invece i montepremi restano molto più contenuti come valore complessivo. Tra i più prestigiosi, quello della eSerie A di calcio che si è tenuta a inizio 2023 e ha messo in palio circa 50 mila euro. Riccardo Romiti è il player italiano che ha fatto di questo settore un'ottima conversione monetaria ed è l'unico a risiede nella virtuale top 150 mondiale. Interessante anche una tendenza complementare al fenomeno Esports, evidenziata nella ricerca svolta da YouGov in occasione dell’EspoGame di Rimini dal titolo “Hardcore Gamers and Esports Fans in Italia”. Il numero di Hardcore Gamers, cioè coloro che giocano ai videogiochi almeno 21 ore alla settimana, si aggira intorno ai 1.2 milioni. Una buona parte degli intervistati si dice pronto anche a valutare di chiudere il proprio conto bancario e passare alle criptovalute. Un settore che dimostra l'apertura a sua volta verso nuove nicchie di mercato tra sport, tech e finanza.