Era da brivido l’ultima gara dell’anno di Valentino Rossi, tra le curve del tracciato cittadino di Jeddah e le luci intense della notte saudita che ha accolto l’ultimo rombo dei motori del GT World Challenge per quest’anno. Una gara attesa ma temuta, perché immaginarsi cinquanta vetture GT3 in un circuito così stretto e particolare faceva un po’ impensierire meccanici e ingegneri, che però alla fine ha dimostrato quanto ormai con questo tipo di macchine ci si possa divertire in ogni luogo e condizione. Una qualifica non andata al meglio ha visto il Dottore, in equipaggio con Raffaele Marciello e Maxime Martin per completare la stagione che li ha visti protagonisti in più di un’occasione, scattare a centro griglia, nel marasma del traffico di Jeddah. Poi però, una Full Course Yellow arrivata al momento giusto ha fatto girare la ruota della fortuna verso il box della 46, la BMW M4 GT3 gialla e blu del Team WRT, che si è portata nelle prime posizioni per giocarsi il tutto per tutto.
Alla fine, per via anche di una mano voluta dare ai propri compagni di squadra che effettivamente si giocavano il titolo della serie Endurance del Fanatec, Valentino ha dovuto salutare l’opportunità di salire sul podio dopo le sei ore di gara - chiusa in Top 5 - nonostante la lotta di Raffaele Marciello contro la Ferrari di Alessandro Pier Guidi abbia fatto sognare per un attimo i tifosi del pluricampione di MotoGP. Un 2024, quello di Vale, che ha fatto sognare più di una volta sia i propri fans, che tutto il muretto del Team WRT e la sua famiglia, perché Rossi l’ultimo step che gli mancava per sentirsi un pilota sulle quattro ruote a tutti gli effetti lo ha fatto. Non si fanno più gli errori da rookies, la M4 ormai si conosce bene e con l’aiuto di Martin e Marciello nel GTWC, e di Al Harthy nel WEC, Valentino Rossi ha continuato la sua crescita verso l’olimpo delle ruote coperte, riuscendoci a volte un po’ meglio, a volte un po’ peggio.
Due i podi raccolti nel WEC, uno a Imola e uno al Fuji, dopo due gare all’insegna dell’imprevedibilità, che con la vittoria a Misano nel GTWC si è confermato ancora il capo del circuito romagnolo. Ciò che lascia un po’ con l’amaro in bocca però sono le posizioni nei campionati, che non sono del tutto fedeli al potenziale che il Dottore con i suoi due equipaggi poteva raggiungere. Una serie di errori, e di sfortune, hanno portato la BMW numero 46 a dover rinunciare a delle situazioni che sulla carta erano quasi scontate, come la lotta con la Ferrari a Monza o il passo della 24h di Spa, conclusa solo in 24esima posizione. Il terzo anno sulle quattro ruote di Valentino Rossi è stato ricco di alti, ma anche di tanti punti bassi, che però lo hanno aiutato a prepararsi ancor meglio per quello che deve ancora venire.
Se dopo Jeddah inizia la pausa invernale, nel mondo delle ruote coperte comincia anche tutta la serie di trattative del mercato piloti e proprio Valentino Rossi è in attesa di sapere cosa farà l’anno prossimo. I test al volante dell’Hypercar, la BMW M Hybrid, che ha svolto in Bahrain circa un mese fa, non sono andati male, ma il destino del 46 non è ancora diretto verso la classe regina: le opzioni vedono sempre le vetture GT3 del WEC o del GTWC. Anche perché il prossimo anno il Dottore diventerà papà per la seconda volta, quindi dovrà riuscire a bilanciare al meglio la sua carriera e il tempo da dedicare alla sua famiglia. Sedici weekend, come quelli di quest’anno che ha passato in pista, sono troppi e Vale vuole fare un passo indietro. Quello che è certo è che BMW non sembra intenzionata ad interrompere la collaborazione con lui, che è cresciuto e si è perfezionato fino a diventare uno dei piloti più interessanti della stagione del 2024. E che nel mondo dinamico delle ruote coperte ormai Valentino Rossi ci sa stare senza problemi.