Dopo una gara Sprint statica del sabato pomeriggio, le aspettative per il Gran Premio del Qatar non erano così alte. L’ipotesi era quella di una gara veloce, perché a Lusail è come fare un giro di qualifica dopo l’altro, ma con pochi sorpassi, e così è stato per la prima metà - tranne per Colapinto, Ocon, Hulkenberg, Stroll e Albon, che sono rimasti in ghiaia dopo un paio di contatti nei primi dieci giri. Nulla di nuovo da raccontare insomma, con Max Verstappen che retrocesso di una posizione dopo le qualifiche (dove si era guadagnato la pole position) si è messo in prima posizione subito dopo la prima curva, rincorso da Lando Norris e poi dal gruppo di Russell, Piastri e delle due Ferrari. Ciò che questa stagione di Formula 1 ha saputo dimostrare però è che niente è come sembra e che, soprattutto, l’impiccio è davvero dietro l’angolo. E così è stato anche a Doha, perché ad Alexander Albon dopo circa trenta giri si è staccato uno specchietto ed è caduto sul rettilineo principale, provocando il caos sia dentro che fuori dalla pista.
Dopo un paio di giri Valtteri Bottas ha investito il detrito lasciato dalla Williams, facendolo sgretolare in mille pezzi, che poi sono stati raccolti da Carlos Sainz e Lewis Hamilton, sfortunati con due forature importanti e costretti a rientrare ai box. A quel punto la direzione gara ha deciso di far entrare in pista la Safety Car, per permettere ai marshall di pulire il rettilineo, e ha aperto un’investigazione contro Lando Norris che - secondo le precisissime indicazioni di Verstappen in radio - non avrebbe rallentato in regime di bandiera gialla qualche secondo prima. Da lì tutto è cambiato, perché al pilota della McLaren sono stati assegnati ben dieci secondi di penalità “stop and go” - il che vuol dire un passaggio in più in corsia di sosta, dieci secondi fermo, e poi riaccodarsi al gruppo - e Charles Leclerc si è ritrovato secondo subito dopo la Red Bull di Verstappen e il mondiale costruttori si è incredibilmente riacceso.
Infatti, se la gara fosse finita prima dello specchietto maledetto, la McLaren sarebbe andata ad Abu Dhabi con un grosso vantaggio nei confronti della Ferrari. Invece, dopo il risultato finale l’ultima gara della stagione 2024 di Formula 1 vedrà la lotta al titolo apertissima e tutta la posta disponibile in gioco: un preambolo che già mette i brividi. Intanto, più furbo e costante si è dimostrato di nuovo Max Verstappen, che ha vinto con circa sei secondi di vantaggio su Charles Leclerc e Oscar Piastri, vicinissimi negli ultimi giri come nel resto della gara. Anche Carlos Sainz e Lando Norris alla fine sono riusciti a portarsi a casa qualche punticino, quindi ad Abu Dhabi le due forze in lizza per la vittoria ci vanno ad armi più che pari, ma non sarà semplice per la rossa riuscire a domare uno dei tracciati più particolari del calendario.
Ciò che lascia un po’ basiti dopo la bandiera a scacchi però è il comportamento della direzione gara, ampiamente criticata sui social e non solo per le decisioni che sono state prese in merito alla situazione dello specchietto. Inizialmente infatti è solo stata esposta una bandiera gialla, quella che ha incriminato Lando Norris, e poi, solo dopo il pastrocchio di Bottas, è stata chiamata la Safety Car per ripulire la pista. Una situazione del tutto evitabile se fin da subito fosse stato mandato un marshall a raccogliere il detrito lasciato dalla Williams con una Virtual Safety Car. La situazione di Rui Marques, il nuovo direttore gara della Formula 1 dopo il licenziamento prima di Las Vegas di Niels Wittich, si aggrava dal momento in cui le penalità assegnate dopo il misfatto sono state molto pesanti - 10 secondi di stop and go per Norris e un drive through per Lewis Hamilton per essere andato troppo veloce in pit lane durante il regime di Safety Car. In realtà, non c’è niente di sconvolgente in termini di regolamento, perché Marques si è attenuto al grande libro della FIA senza sbagliare in quanto alle penalità, ma la situazione dello specchietto lascia parecchio amaro in bocca, anche per la Ferrari che se non avesse avuto problemi con lo pneumatico di Carlos Sainz avrebbe potuto puntare al podio anche con lo spagnolo.
Se l’ultimo round del 2024 sembrava già ricco di tensione, dopo questo weekend il circus si sposta negli Emirati Arabi con una pubblicità più che elettrizzante. La lotta già storica tra Ferrari e McLaren, la prima dopo il 2008, vedrà la sua ultima battuta proprio sul circuito di Yas Marina e secondo Leclerc c’è solo un modo per vincere il titolo: fare doppietta, come ha detto ai microfoni di Sky Sport F1. E con i sogni già in corso, la posta in gioco che adesso ha il carico massimo e la fame di vittoria più forte che mai, l’ultimo round della Formula 1 è assolutamente da non perdere.