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Ok, ma cosa è successo a Marc Marquez? Tra gomme e “bullismo”: il podio, il giallo del settimo giro e tutto quello che c’è da dire sulla domenica di Buriram

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

2 marzo 2025

Ok, ma cosa è successo a Marc Marquez? Tra gomme e “bullismo”: il podio, il giallo del settimo giro e tutto quello che c’è da dire sulla domenica di Buriram
E' partito davanti e dopo mezzo giro sembrava destinato a vincere senza alcun brivido. Al settimo giro, invece, Marc Marquez ha scartato di lato in Curva 3 lasciando chiaramente passare suo fratello Alex. Il motivo? L'hanno chiarito quelli di Ducati subito dopo la festa del podio. E' finita come la Sprint, col 93 davanti al fratello e a Pecco Bagnaia, ma ci sono sei moto italiane in top 6 e tutti i piloti italiani in top 12...

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

“Marc oggi ha giocato con tutti noi”. La sintesi perfetta l’ha fatta Pecco Bagnaia ai parco chiuso, raccontando la sua gara chiusa al terzo posto e provando a spiegare la strana manovra messa in atto da Marc Marquez al settimo giro, quando ormai tutto sembrava dire che il 93 avrebbe vinto in scioltezza. Invece il pepe ce l’ha messo la pressione della gomma di Marc Marquez, o forse la temperatura, con una spia sul dashboard della sua Ducati che si è accesa suggerendogli una gara differente da quella del dominatore incontrastato che aveva deciso di fare. L’otto volte campione del mondo ha chiuso il gas, si è fatto di lato e ha lasciato che suo fratello Alex lo sorpassasse. Poi gli è stato dietro per quindici e più giri e, fatecelo dire, sembrava uno di quei turni in pista in cui l’istruttore ti sta dietro con una mano sola mentre dai la vita pensando pure di star facendo miracoli.

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“Ammetto che per un attimo ci ho creduto – ha raccontato il più piccolo dei fratelli di Cervera – poi mi sono reso conto che più spingevo e più Marc era lì e ho capito che era in controllo e che avrei dovuto aspettarmi un suo attacco. La verità è che oggi il massimo che potevo fare era la seconda posizione e ci sono riuscito, quindi sono contentissimo per me, per il Team Gresini e anche per mio fratello. Non so che tipo di problema ha avuto, sarà lui a dircelo”. Solo che Marc Marquez ha voluto giocare anche nell’intervista al parco chiuso e non ha raccontato proprio nulla, limitandosi a commentare una vittoria che gli ha fatto scappare anche qualcosa di molto simile a una lacrima. “Qui in Thailandia – ha detto – ho vinto il mio ultimo titolo mondiale e vincere qui oggi con la Ducati ufficiale è qualcosa di molto importante per mei. E lo è ancora di più farlo dividendo il podio con mio fratello Alex. Ho fatto un calcolo veloce e ho capito che avevo tre giri di margine, quindi mi sono messo dietro a Alex perchè non volevo scendesse ancora e a tre dalla fine l'ho superato. Siamo un team nuovo e su molte cose dobbiamo trovare ancora le situazioni perfette”.

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A spiegare che il 93 ha probabilmente avuto un problema con la gomma (come poi lui stesso ha confermato nelle interviste in studio, raccontando che la bassa pressione dell'anteriore rischiava di procurargli una squalifica) era stato già prima, invece, Gigi Dall’Igna, chiaramente raggiante a fine gara: “E’ stato furbo e ha fatto una gara stoica perché stare dietro con questo caldo è massacrante. Bene così: inizio perfetto per questa MotoGP 2025”. In effetti le Ducati davanti sono quattro, visto che a chiudere il podio, come già detto, ci ha pensato Pecco Bagnaia e appena dietro è arrivato un Franco Morbidelli che si conferma in gran forma e che oggi addirittura era scattato dalla nona casella dopo la penalità rimediata nelle prequalifiche di venerdì. A completare la top five ci ha pensato, invece, l’ormai non più sorprendente Ai Ogura, sembrato perfettamente a suo agio nonostante fosse per lui la prima vera gara in MotoGP con l’Aprilia del Team Trackhouse nell’iconica e bellissima livrea Gulf. Anche la sesta moto è italiana, visto che appena dietro Ogura è arrivato Marco Bezzecchi, a conferma che l’Aprilia RS-GP è l’unica moto attualmente in grado di competere con le Ducati.

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Il dato positivo, però, è che nei dieci ci sono praticamente tutti i marchi, visto che Johann Zarco con la Honda ha chiuso settimo, seguito da Brad Binder e da un Enea Bastianini che si conferma “animale da domenica” anche con una KTM con cui sta facendo tanta fatica. Chiude la top10 Fabio Di Giannantonio con la Desmosedici GP 25 del Team Pertamina Enduro VR46, con gli italiani nei dieci che, quindi, sono ben cinque. Diventano sei, invece, allargandosi alla top 12, visto che Luca Marini ha chiuso dodicesimo con la Honda ufficiale (Joan Mir è caduto) dietro alla prima Yamaha di giornata: quella marchiata Pramac di Jack Miller (undicesimo). E Fabio Quartararo? L’ufficiale di Yamaha ha dovuto fare i conti con i soliti problemi di grip e ha dovuto accontentarsi dell’ultimo punto in palio, con un quindicesimo posto finale che lascia parecchio amaro in bocca dopo quanto si era visto nei test, chiudendo addirittura alle spalle dell’altro non ufficiale, Miguel Oliveira (14) e Fermin Aldeguer (13) con l’altra Ducati del Team Gresini. Chiudono la classifica Maverick Vinales, Alex Rins, Somkiat Chantra, Pedro Acosta (caduto nelle prime fasi della gara) e Lorenzo Savadori. Costretti al ritiro Raul Fernandez e Joan Mir.

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La classifica del GP di Buriram

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