È stato un venerdì nuvoloso, a tratti piovoso, ma tutto sommato caldo (25 gradi nell'aria, 29 sull'asfalto) quello con cui Motegi ha accolto la MotoGP nel primo giorno d'azione in pista. Per la verità nella mattinata giapponese - piena notte italiana - di azione ce n'è stata ben poca: l'asfalto chiazzato e le gocce intermittenti mandate dal cielo hanno consigliato prudenza ai piloti, rimasti ai box per gran parte della FP1. Così si è parlato del mercato dei tecnici, che nel giro di poche ore è stato scosso da due rivoluzioni non di poco conto: su tutti, l'addio di Romano Albesiano alla direzione tecnica di Aprilia che, dopo gli undici anni gestione da parte dell'ingegnere piemontese, si affiderà all'esperienza (in Ducati prima e in KTM poi) di Fabiano Sterlacchini. Poco più tardi, con un comunicato, i canali social della MotoGP hanno diffuso l'ufficialità del passaggio di Albesiano in Honda a partire dal 2025. Si tratta di una novità per certi versi epocale, dato che mai HRC aveva assegnato le chiavi del proprio progetto tecnico ad un ingegnere con passaporto non giapponese. "Siamo molto contenti, pensiamo che Romano abbia un carattere che si sposa bene con la filosofia Honda. Da tempo avevamo in testa l'idea di trovare una collaborazione con un professionista europeo. Finalmente ci siamo riusciti con Albesiano, il cui bagaglio di esperienza nel Motomondiale è molto grande" - il commento di Alberto Puig, team manager della Casa di Asaka, ai microfoni Sky di Giovanni Zamagni.
Nel pomeriggio l'asfalto asciutto ha dato parola alla pista, con Prequilifiche decisamente movimentate sia per cercare l'accesso diretto al Q2, sia per sperimentare la situazione gomme: la soft posteriore Michelin sull'asfalto di Motegi subisce un calo importante dopo cinque-sei giri; resta la principale candidata per la Sprint Race ma non per la gara lunga, quando alle otto italiane di domenica i piloti opteranno più probabilmente per la media al retrotreno, supportata da una hard all'anteriore. In quest'ultima configurazione, ad oggi, Pecco Bagnaia e Jorge Martín si confermano i più veloci. Valori che invece cambiano in riferimento al time attack, con la KTM di Brad Binder che - rapidissimo nel T2 e nel T4 - si è presa la miglior prestazione del turno. Il sudafricano (1'43"423 per lui, distante due decimi dal record della pista siglato l'anno scorso) ha preceduto di 33 millesimi Marc Marquez - spuntato al vertice solo nei minuti finali delle Prequalifiche - e di ulteriori 99 Jorge Martín, terzo ma non ancora in fiducia nell'ingresso curva con la Desmosedici GP24, come ha raccontato il team manager Pramac Gino Borsoi. Quarta l'altra RC16 GasGas di Pedro Acosta, il quale cinque giorni fa a Mandalika parlava di qualche sorriso nuovo nei box KTM per un nuovo setting che sembra garantire prestazioni più solide. Dopo mesi complicati, sta ritrovando smalto anche l'Aprilia con Maverick Vinales, sesto alle spalle di Enea Bastianini che - salito sulla sua seconda moto dopo una brutta scivolate senza conseguenze alla penultima curva - ha trovato un gran guizzo a pochi istanti dalla bandiera a scacchi. Non preoccupa il settimo crono di Pecco Bagnaia a tre decimi dalla vetta, con il numero 1 rimasto nelle primissime posizioni in tutti i frangenti del venerdì, fatti salvi i secondi conslusivi di un attacco al tempo caratterizzato da diverse scivolate e annesse bandiere gialle.
Proprio le bandiere gialle hanno negato l'accesso in Q2 a Franco Morbidelli - tredicesimo - che ha dovuto abortire almeno due volte altrettanti promettenti tentativi. Bravi ad approfittarne Alex Marquez, ottavo, e le Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi, apparsi piuttosto in forma in questo avvio di weekend. Fuori per un soffio dalla top ten, invece, Jack Miller e Taka Nakagami, applaudito dal Team LCR al rientro ai box più per la sua prestazione (con la Honda, è a soli 19 millesimi dal passaggio in Q2) che per carineria (il giapponese affronta questo settimana l'ultimo Gran Premio di casa della carriera). In Q1, alle 3:45 italiane di sabato, ci saranno anche Fabio Quartararo (14°), Aleix Espargaró, il resto del plotone Honda, oltre ad Alex Rins, ad Augusto e Raul Fernandez e ai tester: Remy Gardner per Yamaha e Lorenzo Savadori per Aprilia Tackhouse, in sostituzione dell'infortunato Miguel Oliveira.
Per il sabato, tra qualifiche e Sprint Race, le previsioni meteo danno pioggia intensa e senza sosta su Motegi. Inutile dire che su asfalto full wet il favorito diventerebbe Marc Marquez. L'anno scorso in Giappone, con una Honda in piena crisi tecnica tra le mani, il 93 salì sul podio alle spalle di Jorge Martín e Pecco Bagnaia. Loro, in condizioni estreme, vista la situazione in classifica, potrebbero evitare di prendersi rischi eccessivi.