Sette giorni fa, ad Assen, Enea Bastianini aveva guadagnato quattordici posizioni in due giorni (sette nella Sprint e altrettante in Gara). Questo fine settimana, al Sachsenring, ne ha guadagnate dieci (cinque alla domenica, cinque al sabato). Detta così sembrebbe di avere a che fare con due weekend fotocopia, ma in realtà - mentre in Olanda il podio finale aveva fatto scivolare in secondo piano quello che sarebbe potuto essere senza una partenza dalle retrovie - i due quarti posti della Germania lasciano emergere una e una sola domanda: se in qualifica Enea riuscisse a conquistare almeno la seconda fila, poi cosa sarebbe in grado di fare in Gara? Il diretto interessato, imbeccato dai giornalisti in sala stampa, un'idea delle sue vere potenzialità l'ha fornita: "Se oggi avessi avuto pista libera? Non se se sarei potuto stare al passo di Pecco e Jorge, però l'unico giro che ho fatto con aria pulita davanti era un ventuno e uno (al ventunesimo passaggio), che rispecchiava il loro livello. Però poi ho perso tempo con Marc e Franky, quindi niente da fare, devo partire più avanti in futuro perché altrimenti tutto si complica".
La fotografia dell'ultima settimana di Enea è piuttosto nitida: vedi il numero 23 che, nella prima metà di gara, si trova a sgomitare con piloti più lenti, mentre pressione e temperatura delle gomme aumentano e alla lunga la prestazione ideale viene compromessa. In poche parole, un peccato. La Bestia lo sa meglio di tutti e, al termine del weekend tedesco, ha spiegato con estrema chiarezza quelle che sono le sue difficoltà al sabato mattina: "Penso di essere migliorato in generale, siamo competitivi più o meno ovunque, solamente a Barcellona la nostra base non ha funzionato. Però dobbiamo fare progressi in qualifica, perché quando mettiamo la soft non riusciamo a fare la differenza come gli altri ducatisti. Il motivo per cui vado in difficoltà nel Q2? Ultimamente non ci sono state piste tanto congeniali a me, però non voglio assolutamente prenderla come scusa. Abbiamo modificato la nostra base, e con quella in gara riusciamo sempre ad essere molto efficaci, però forse abbiamo perso qualcosa in configurazione qualifica, dove non sento mai quell'extra grip che altri hanno. Ogni Gran Premio perdo cinque o sei punti rispetto al mio vero potenziale, non è una cosa buona. Dobbiamo cercare di risolvere questa cosa per la seconda metà di stagione, perché i punti in gioco sono ancora tanti e può succedere di tutto".
Dall'altre parte, le rimonte di Enea regalano spettacolo agli appassionati, contenuti di qualità ai canali ufficiali della MotoGP che giustamente - nelle quattro settimane di pausa estiva - non perderanno occasione per riproporre da qualsiasi angolazione la bagarre tra Bastianini, Morbidelli e Marquez. I tre se le sono date di santa ragione negli ultimi dieci giri, con l'orgoglio che ha prevalso su qualsiasi tattica di gara. Con la scivolata di Jorge Martín - quindi col senno del poi - la battaglia tra Enea, Franco e Marc valeva il podio. L'ha spuntata il 93 (riuscito prima degli altri a tirarsi fuori dalla lotta), anche perché dietro di lui Morbidelli e Bastianini sembravano prenderci gusto ad incrociare in continuazione le proprie traiettorie tra le ultime due curve e alla prima staccata dopo il rettilineo dei box. Così abbiamo subito chiesto ad Enea se ci sia davvero stata della goduria in quei giri in cui le sue spalle hanno sfiorato quelle di Franco. La risposta è onestissima: "Per me in particolare era difficile uscire da curva 8 e curva 10, perdevo sempre lì, però ero fiducioso di potere salire sul podio. Dopo, quando mi sono ingarellato con Franky, ho capito che non avrei più avuto la possibilità. Cosa mi ha gasato di più alla fine? Beh, i due sorpassi che ho fatto all'ultima curva, uno su Marc e l'altro su Franco, mi sono piaciuti. Sono tornato a fare una mossa che era da un po' che non mi riusciva. È stato bello, sicuramente, però come ho detto in inglese mi ha tirato anche un po' il culo perché abbiamo perso tempo". Gli domandiamo se nell'incontro coi giornalisti britannici abbia veramente adoperato testuali parole. Enea, a quel punto, ride: "No, non proprio, in inglese sono stato più soft. Però le gare sono così e Franco ha fatto quello che doveva fare. Che voto mi dò in questa prima metà di stagione? Sette dai, comunque ho fatto una buona metà di campionato, forse con qualche errorino di troppo".