Ci hanno presi per il cu*o. E’il primo commento che viene da fare dopo aver visto come è andato a finire il tanto annunciato incontro di boxe tra Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo. Un incontro che c’è stato, dento una palestra vera e su un vero ring, ma senza cazzotti. Perché se le sono date a parole. Dirette come certi pugni, ai fianchi come i colpi che nella boxe sono più temuti. Ma comunque a parole. E la cosa che un po’ fa incaz*are e un po’ fa sorridere è che ancora adesso non s’è capito se prima o poi si scontreranno anche con i guantoni o no.
Jorge Lorenzo, infatti, sembra averla studiata da tempo e in ogni minimo dettaglio. Prima lanciando la sfida sui social a Pedrosa e, poi, generando hype con tanto di annuncio della messa in onda dell’incontro sia su DAZN sia sul suo canale YouTube. Un canale che, dobbiamo ammetterlo, sta crescendo con numeri che farebbero invidia a qualche influencer navigato e pure con contenuti che spesso riescono a essere originali e ricchi di notizie anche per chi di mestiere racconta le corse in moto. Un po’ di clickbait quando si ha a che fare con la rete, però, serve sempre e Jorge Lorenzo s’è dimostrato capace di competere non solo con i migliori piloti del mondo, ma adesso pure con i maghi della pesca all’utente boccalone. Facendo passare tutti – noi compresi, lo ammettiamo – per boccaloni, appunto.
Quello che viene da chiedersi, ora, è se Pedrosa sapesse già tutto da sempre o se in qualche modo c’è cascato anche lui. Ma sicuramente già nel prossimo fine settimana, con la MotoGP impegnata a Assen e Pedrosa presente nella doppia veste di uomo KTM e commentatore TV, non mancherà chi glielo chiederà direttamente. Scherzaccio o meno, ricerca di click o meno, i due hanno comunque prodotto un contenuto decisamente originale, arrivando a dirsi cose che in passato hanno taciuto e pure a raccontare aneddoti sulla loro rivalità che non erano mai finiti sulle pagine dei giornali di settore. “In alcunimomenti – ha ad esempio detto Pedrosa a Lorenzo – sono arrivato proprio a odiarti. Non posso negare che ci sono state fasi in cui eri il mio diretto rivale, e quindi la mia motivazione diretta eri tu”.
Anche perché, oltre a essere velocissimo, Jorge Lorenzo ha sempre avuto un carattere spigoloso e competitivo ai limiti della tolleranza umana. “Sono stato molto timido e insicuro – ha ammesso - ma ho sempre cercato di trasformarmi. Quella timidezza l’ho trasformata in arroganza, quindi la mia fama è stata meritata. Mi sono sempre piaciuti i personaggi arroganti e sicuri di sé e volevo essere come loro: Muhammad Ali, Cantona, Cristiano Ronaldo, Mourinho…”. Una arroganza che aveva portato Lorenzo anche a parlare male di Pedrosa, che era già un idolo, con il pilota della Honda che se l’era legata al dito e che ha evitato ogni contatto. Fino a quando, nel 2008, il Re di Spagna in persona ci si è messo in mezzo: “Sei arrivato in MotoGP e non hai parlato bene di me. Non sono una persona falsa, e siccome non mi piacevi o non mi piaceva quello che dicevi di me, non ero disposto a darti una parte di me. Non volevo stringerti la mano, ma sono stato costretto”. Tanti passaggi, aneddoti, piccoli segreti rivelati come quello di Dani Pedrosa vicinissimo a Yamaha proprio in seguito al passaggio di Lorenzo in Ducati e, per finire, due certezze su passato e futuro. “Molte volte volevo prendere a pugni un avversario, ma non ci riuscivo. Se non ci fossero state regole, l’avrei fatto” – ha raccontato Lorenzo, prima di chiedere a Pedrosa se considera il loro talento superiore a quello dei piloti di oggi; ottenendo questa risposta: “Sinceramente credo che li avremmo battuti, sì: è quello che penso”.