Per ora hanno fatto più danni della grandine. Chi? Le Sprint Race. La minigara (in stile Superbike) introdotta da Dorna per la MotoGP 2023 dovrebbe, di fatto, aumentare lo spettacolo e catalizzare l’attenzione degli appassionati anche sulla giornata del sabato, ma al momento hanno generato solo mal di pancia. Che passeranno, sia inteso, perché poi la competizione cancella sempre tutto e diventa più importante di tutto, ma che stanno facendo discutere.
A lamentarsi sono stati, prima di tutti, i piloti, informati della decisione solo quando era stata già presa e che avrebbero preferito, invece, discutere della novità non fosse altro che per ragioni legate alla sicurezza, visto che la pelle in ballo ce la mettono loro. Si sono arrabbiati anche i manager, perché i loro assistiti si ritroveranno, di fatto, a correre il doppio delle gare ma percependo gli stessi stipendi di quando ce ne erano solo 21, visto che i contratti erano già stati tutti (o quasi) sottoscritti prima della fine del 2023. Gli stessi manager si sono ritrovati, come ha raccontato di recente anche Carlo Pernat, a provare a far riconoscere dei bonus legati ai risultati ai piloti attingendo dai budget di sponsor privati. E poi ci sono le case costruttrici che invece si ritrovano a passare per quelli che non vogliono pagare quando la verità è che non sanno come pagare, come ha raccontato anche Francesco Guidotti di KTM. E nel mezzo c’è Dorna, che invece tira diritta per la sua strada e attraverso il CEO, Carmelo Ezpeleta, ha ribadito – anche in maniera non proprio simpaticissima – che gli “effetti collaterali” delle Sprint Race non la riguardano. Altri mal di pancia non sono mancati, poi, tra quelli della Moto2 e della Moto3,con fine settimana di lavoro stravolti per fare spazio alla nuova minigara della MotoGP.
Tutte lamentele che, al momento, non sembrano essere state tenute troppo in considerazione, forti del fatto che tanto poi quando ci sarà da chiudere il casco e dare il gas i piloti e i team non penseranno a nient’altro se non vincere. Adesso, però, di grana legata alle Sprint Race ne è scoppiata un’altra. E la tensione è parecchia. Anzi, giocando con le parole si potrebbe parlare anche di “alta tensione”, visto che ci sono di mezzo le elettriche della MotoE.
Fino allo scorso anno, infatti, i GP della MotoE si disputavano uno al sabato e l’altro la domenica, subito dopo la gara della MotoGP e quando ancora l’attenzione del pubblico era particolarmente alta, soprattutto in TV. Adesso, invece, con l’introduzione delle Sprint Race, i piloti della MotoE scenderanno in pista quasi sempre solo nella giornata di sabato, con moto e uomini che però dovranno restare nel paddock ance la domenica per questioni legate al marketing. Uno spostamento che da un lato fa lievitare i costi e dall’altro ha fatto arrabbiare gli investitori della MotoE, che hanno pagato profumatamente sponsorizzazioni che avrebbero garantito visibilità nelle domeniche di gara. Quella visibilità, ammesso che come spera Dorna sia effettivamente la stessa, sarà garantita, ora, solo per le giornate del sabato, ma è chiaro che chi ha pagato per presupposti differenti si ritrova, ora, con un “prodotto diverso da quello acquistato”. La stessa Ducati ha investito moltissimo per garantire la fornitura delle elettriche della MotoE, ma ora la vetrina domenicale per promuovere il gioiello elettrico di Borgo Panigale è venuta meno. L’impressione è che ora che ci sono di mezzo gli investitori e non più solo piloti e case costruttrici, per Dorna sarà impossibile continuare a ignorare tutte le problematiche nate in seguito all’introduzione delle Sprint Race.