Se siete di quelli che i nostri politici sono invotabili, immaginateli giocare a pallone e dover dare loro il voto. Ma iniziamo dai grandi assenti: Meloni e Salvini e il dilemma morettiano: mi si nota di più se vado o non vado. Moretti però è de sinistra e invece a quei due piace piacere ai peones, alla ggente con tante g davanti: quelli che Moretti c’ha i baffi e lo vedi sulle birre. Nel dubbio chiedo a Google ed esce fuori un virgolettato di Salvini: “Così si fa il gioco dei russi”, probabilmente riferendosi a Lobanoski della Dynamo Kiev, ancora Urss. C’è anche una foto di Crosetto, il Lukaku bianco (se ancora si può dire “bianco”). E ora parliamo della Partita del Cuore, inguardabile nel senso che si è giocata avant’ieri, ma la potevi vedere solo ieri sulla Rai e su Raiplay. Io su Raiplay finisco per sbaglio su quella del 2022 con la Ventura in differita da Pyongyang. Verso le 21.25 inizia la vera Partita del Cuore, dallo stadio dell’Aquila ed è subito una zaffata di sudore su tessuto tecnico e Autan. Ora che il governo vieta l’olio di canapa senza tch, ne verso un barattolo scaduto sulla pizza, per vedere l’effetto che fa. A centrocampo noto subito il Torquemada della Lega, Fontana, tutto attillato tutto un magna magna ed è come aver messo la mescalina sulla pizza quattro stagioni. Il logo Nip sul petto - Nazionale Italiana Politici - che però nei por*o che ancora non hanno vietato, vuol dire capezzoli: comunque non ha mollette o altri ammennicoli.
Ed ecco Renzi che fa il simpa da giorni: è stato lui a condividere la foto con la Schlein, per far vedere che c’è feeling. Il guitto fiorentino è più vivo che mai e si distingue per alcune imbucate, gli dò un 7, anche solo per il suo gioco mefistofelico, specie nei giorni del Golpe del Papeete. Darei un 7,5 al leghista Morrone, ondeggia sulla fascia, ovviamente quella di destra. E ora arriva, Fratoianni confinato anche lui a destra dal ct La Russa (porta una squadra improponibile al pareggio grazie a vari magheggi, quindi voto 8): e subito si fa male al ginocchio che quella è una zona del campo sinistra (6 perché ha segnato di rapina). Spicca anche Giuseppe Conte per determinazione e egoismo, un’azione in pieno fuori gioco, ma lui insiste che sente le voci dentro, quelle del popolo delle piattaforma Rousseau, e incespica sul pallone (5.5). In porta Giorgetti, chiamato Triangolo delle Bermuda: la palla è davanti a lui e a un tratto sparisce e la vedi ricomparire in rete. Invotabile. Momento topico, entra Gasparri: la sua pancia evoca Puskas. Giogioneggia grintoso, ma voto 4. Oltre a Meloni e Salvini, manca Vittorio Feltri, a torso nudo e in cravatta, che gli grida “Ritirati che fai schifo!”. Da segnalare la Schein: avrebbe potuto indossare la maglia della Svizzera (segna in fuorigioco su assist di Renzi: voto 6.5 per l'impegno). Da buona persona di sinistra, però, ha preferito schierarsi coi perdenti, ovvero gli azzurri. Consapevole del suo passato da calciatrice, quando giocava in strada, scalza e con un pallone di pezza nei ghetti più difficili del Ticino.
Partita in salita. I cantanti sono preparati, tanti giovani, e quindi corrono e fanno un goal dietro l’alto. Ma non è ovviamente importante, visto che lo scopo è quello di raccogliere fondi per l’Ospedale Pediatrico San Salvatore dell’Aquila e del Bambino Gesù di Roma. Mi annoio, vado su Instagram a leggere i commenti della ggente con tante g davanti. Prima della partita il tenore era più o meno questo: "Co’ tutti i soldi che c’avete, a’ beneficienza fatela de tasca vostra, tra onorevoli e Ar Bani". Ma ora invece sono cambiati, un effetto Frank Capra a lieto fine: "Sembrate tutti amici, così dovrebbe essere per il bene del Paese". Parafrasando Enrico Ruggeri, capitano dei cantanti, un po' statico ma da voto 6: quello che i politici non dicono. Non hanno torto le persone, fa specie vederli così uniti e divertiti. Perché quando hanno le cravatta e il tailleur invece sono così divisi e cattivi fra loro? Perché amano così tanto tirare fuori il peggio dalle persone? Dovrei forse chiederlo ai due grandi assenti.
C’è anche l’ipotesi più nichilista e divertente: che la norma sia questa. Ovvero: litighiamo e ci scorniamo di giorno, tipo il wrestling, che così quelli sotto credono che siamo veri e si schierano pure e si odiano fra loro. Ma la sera tutti amici, a mangiare gamberi e scopa*e. Dimenticavo il dettaglio più importante, quello canoro: a introdurre l’evento Riccardo Cocciante al piano. E nei primi piani sembra Ornella Vanoni, probabilmente è solo una matrioska umana: gli si muove la dentiera e le S diventano suoni mai sentiti (voto 4.5). A presentare l’evento Eleonora Daniele, quella bionda che non è parente di Pino (voto 6 -). E poi parte Al Bano. Noto che non si tinge le basette: equipollente semiotico di certe riot Lgbtq+ che amano ostentare i peli delle ascelle. Stavolta l’Igghi Poppe salentino canta l’inno senza steccare e poi si dà a un playback psichedelico in cui muove le labbra fuori-sincrono più di Satane e Enrico Giusti assieme e si dimena preso dagli impeti giovanilistici (voto 5). Da segnalare anche il lato B di Licia Ronzulli: voto 10. Faccio pure una foto che se non riesco a dormire me lo riguardo tutta la notte.