Marco Melandri, in un’intervista a MOW, ha dichiarato che una squadra satellite non può vincere il titolo per mille ragioni. Nico Cereghini invece, su moto.it, la vede diversamente. Tu come la pensi?
“Morbidelli l’anno scorso avrebbe potuto vincerlo se non avesse avuto quei problemi all’inizio. Però in linea di massima è più facile che lo vinca un team interno. Perché di solito prendono i piloti più sicuri, maturi”.
Quindi Johann Zarco può vincere il titolo quest’anno?
“Consideriamo che Zarco ha vinto due titoli in Moto2, ma in MotoGP neanche una gara. Però non vedo perché non potrebbe. Anche perché secondo me non c’è grande differenza tra lui e gli ufficiali. Poi le corse sono le corse, ci vuole fortuna. Ma in linea di massima non ricordo titoli del mondiali vinti da team satellite”.
Anche Valentino Rossi in 500 aveva un trattamento da ufficiale…
“Si, la moto era ufficiale. Non era un team interno al 100%, ma nemmeno una squadra indipendente. Non era Repsol perché altrimenti non sarebbe andato alla Honda. Si è portato i suoi sponsor”.
Pensi che ad oggi Fabio Quartararo possa solo perderlo, il titolo?
“Lui mi sembra messo molto bene, la Yamaha ha fatto un gran lavoro e non ha un compagno di squadra molto fastidioso. Certo, se dovesse lottare contro il Vinales della prima gara in Qatar sarebbe una bella bega. Così però è un altro discorso”.
Sembra aver preso l’andamento del Pedrosa degli ultimi anni, quando Dani vinceva una gara all’anno.
“Mah, non direi. Magari Vinales ne vince anche due, però non è costante. E non sa neanche lui perché. Pedrosa lo sapeva, è stato anche molto sfortunato. Un anno ha perso il titolo per un niente, e se non fosse stato così fragile fisicamente l’avrebbe anche vinto. Secondo me Pedrosa ha fatto molto più di quello che ci si poteva aspettare dal suo fisico. Quindi lo metto tra quelli che se lo sarebbero meritato. Vinales a questo punto ne dovrebbe vincere due di mondiali!”
Forse se tornasse alla Suzuki potrebbe risolvere un po’ dei suoi problemi.
“Si, è una buona idea. Anche per la Yamaha prendere Rins o Mir, perché loro non si amano e non c’è più Davide Brivio a fare da pacere. Il problema è che Rins subisce la pressione psicologica, tutti quegli errori sono per dimostrare che lui è più forte”.
Pare che l’anno prossimo ci saranno otto Desmosedici in pista. Non si rischia uno strapotere politico della Ducati?
“Resta comunque una casa sola. Per Dorna Suzuki conta come Honda e Ducati, io credo che il potere di Borgo Panigale sarà tecnico e di presenza, non politico. Nel mondiale dovrebbe esserci un pilota americano decente, così come uno inglese… Mancano tante cose, però è stato spesso così. Quante Suzuki c’erano negli anni Settanta? Tantissime. Poi è arrivata la Honda tre cilindri e anche di quelle ce n’erano moltissime. Ora la Ducati vuole fare il colpaccio e ci prova anche così. Ma solo perché né Gresini né Rossi vogliono Aprilia, altrimenti ci sarebbe più equilibrio”.
Cosa dovrebbe fare Aprilia?
“Io credo che dovrebbe puntare sulla qualità. Adesso sta facendo bene, anche se Aleix ogni tanto cade. La verità è che se nasci quadrato non muori tondo, ed Espargarò è migliorato moltissimo - anche nello sviluppo credo - ma Aleix, lo dico senza nessuna polemica, non ha mai vinto una gara in tutta la sua carriera e corre dal 2005. Per carità, ci sta che quest’anno vinca, è anche migliorato. Aprilia ha avuto sfortuna con Iannone. Comunque se fossi a Noale terrei Espargarò e prenderei un vincente. Il problema è lo stesso per tutti però: se non hai una moto vincente i piloti forti non vengono, e se non hai i piloti fai fatica a dimostrare il valore della moto. L’Aprilia forse è anche una moto da podio, se avesse su un Alex Rins forse sarebbe più competitiva”.
Quindi tu chi affiancheresti ad Aleix?
“Io, fatte le dovute prove, cercherei di prendere Dovizioso. Ma va tenuto a mente che uno può anche peggiorare stando fermo un anno, soprattutto a quell’età lì. Guarda Mandzukic, per esempio. È come se fosse andato a giocare in un altro campionato, poi dopo sei mesi di fermo è ancora più difficile. In più c’è anche l’età. Ma il Dovi è intelligente, sincero e onesto: se si sente di non poter fare bene è il primo a dirlo. Altrimenti cercherei di prendere uno dei due piloti Suzuki. Il più scontento della sua situazione credo sia Rins. Almeno farei un tentativo. Io credo che sia un pelo più ambizioso di Espargarò, e sarebbe bello metterli a confronto”.
A chi dice che Valentino Rossi si deve ritirare cosa rispondi?
“Adesso come adesso… Non che io sia d’accordo, ma mi fa male vederlo così. E credo che neanche lui abbia voglia di fare diciassettesimo. Se il livello massimo è un decimo posto non ha più senso. Avrebbe senso se ogni due o tre gare riuscisse ad entrare in Q2 e poi lottare per fare quinto, sesto, un podio ogni tanto. Ma per fare quello che fa adesso ha poco senso”.
Forse spera di trovare quei due decimi che nella MotoGP di adesso fanno una differenza spaventosa.
“Si, è vero. Però il problema secondo me è che lui quella moto lì la conosce troppo bene. Deve cambiare approccio, e come dice Melandri cambiare stile di guida, cosa che è difficilissima. Anche perché Valentino l’ha già cambiato diverse volte nella sua carriera”.
Magari potrebbe provarci un’ultima volta col suo team, guidando una Ducati.
“E lasciare fuori Luca Marini o Marco Bezzecchi però, non credo che se la senta di togliere questa possibilità a suo fratello. Con Bezzecchi non so come siano gli accordi. Non saprei, poi qualcuno dovrebbe andare al posto di Vale in Petronas”.
Si torna al Sachsenring, dove Marc Marquez ha 10 vittorie…
“Si, ma non so se riuscirà a tornare quello di prima. Sembra che la spalla sia abbastanza mal messa, oltre all’osso. È anche vero che certe cose non le puoi allenare, le ritrovi soltanto correndo. In palestra puoi fare quello che vuoi, ma in moto ti serve quella reattività naturale e innata che è sempre stata la base della sua forza. E quel movimento lì, in quel millesimo di secondo lì, non lo alleni in palestra. Lo impari solo sulla moto. Secondo me è così. E in alcuni casi il livello della moto supera quello del pilota, in altri casi è il contrario”.
Per esempio?
“Beh, vedi Pol Espargarò, ma anche Danilo Petrucci. Forse, ma dico forse perché lui comunque ci mette un po’ a prendere confidenza, anche Luca Marini. O Lecuona, era ora che lo mandassero via. Lì ci vogliono tre o quattro piloti nuovi. Rins o Mir in Yamaha…”
Joan Mir potrebbe davvero andare al posto di Pol in HRC, specialmente se Marc Marquez non dovesse competitivo nella seconda metà della stagione. Comunque pensi che Petrucci sia da Superbike?
“Secondo me si, è troppo grosso per la MotoGP. Se pesi 20Kg più degli altri… Era un po’ come Simoncelli, che però aveva un talento eccezionale. Petrucci è una brava persona, un ottimo pilota e ha anche vinto delle gare in MotoGP. I Danili sono simpatici, gli voglio bene, la Terni dei motori! Mi ricordo quando c’era il Team Pileri con Gresini e Capirossi, girava questa foto e dietro c’era Danilo Petrucci senior. Quindi mi spiacerebbe se Danilo se ne andasse, però secondo me o la KTM comincia a dargli il materiale degli ufficiali o è veramente dura. Ma è così anche per Morbidelli, per fortuna che l’anno scorso ha fatto così bene”.