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Paolo Bonora a MOW, stesso posto, un anno dopo: “In Aprilia aria positiva, ci crediamo. L’RS-GP 2027? La vedrete presto”

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

25 giugno 2025

Paolo Bonora a MOW, stesso posto, un anno dopo: “In Aprilia aria positiva, ci crediamo. L’RS-GP 2027? La vedrete presto”
Lo scorso anno, al Mugello, abbiamo intervistato Paolo Bonora e appena 24 ore dopo dalla casa di Noale arrivò la notizia dell’accordo con Jorge Martìn. Ora, sempre al Mugello, abbiamo bissato l’intervista (anche se non ci saranno annunci clamorosi a breve) per capire cosa è cambiato in un anno e se l’aria che si respira è la stessa di quel giorno. Il race manager di Aprilia, però, ci ha parlato anche di cosa vorrebbe trovare sistemato già domani mattina e di come cambierà la MotoGP dal 2027

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Al Mugello è sabato pomeriggio, la Sprint s’è consumata da un paio d’ore e anche dei fischi a Marc Marquez sembra non esserci più traccia, mentre nel paddock va avanti la solita vita del GP d’Italia, tra piccole feste in casa dei vari team e meccanici all’opera nei camion tecnici appena dietro i box. Nell’hospitality Aprilia c’è la frenesia di una serata che sarà comunque di lavoro, tra sponsor da accogliere, amici di sempre con cui intrattenersi e Massimo Rivola che gira di qua e di là come una trottola per due parole e una stretta di mano con tutti. Le corse sono anche questo: un mondo intorno al mondiale da far girare anche quando l’adrenalina della gara comincia a scaricarsi e nella testa di chiunque è già domani. Domenica. Gara lunga. E’ esattamente nel bel mezzo di un preserata così che, proprio all’interno dell’hospitality di Aprilia, ci aspetta un’intervista che ormai è tradizione. Sì, perché anche lo scorso anno, proprio in occasione del GP del Mugello, avevamo incontrato Paolo Bonora (qui il link). E abbiamo voluto rifarlo, con Antonio Boselli che ha aperto la porta. Metaforicamente, nel senso che è da lui che siamo passati per provare a replicare in questo 2025, e fisicamente. Una porta su un lato dell’hospitality che si apre su una piccola scalinata che conduce agli uffici di sopra. E’ lì che Bonora ci raggiunge, con l’aria trafelata di uno che di tempo ne ha poco, di da fare ne ha tanto, ma una pausa chiacchierata l’ha ritagliata.

Nel monitor, intanto, scorre la sintesi della Sprint e è proprio nel bel mezzo dei saluti che passano le immagini del contatto avuto dopo la partenza da Marco Bezzecchi (che ha chiuso sesto firmando l’ennesimo rimontone alla Bez). “Porca Miseria si sono presi – se ne esce Bonora – Quasi si stendeva. Ah vedi l’ala? Si piega, ma non si spezza”. Con gli ingegneri è così: la sorpresa dura giusto il tempo dello spunto di una nuova analisi da fare, di un nuovo dato da mettersi in memoria prima di cominciare a parlare dell’anno che è stato.

Un anno fa eravamo qui e poi, nella serata del lunedì, dopo i test, Aprilia ha diffuso la notizia della firma con Jorge Martin. Non chiederò al race manager se ci saranno altre sorprese questa sera, visto che di Aprilia, Martìn e mercato si parla anche troppo, ma che anno è stato?

Da quel giorno s’è sentita un’aria veramente positiva, c’è stata un po’ sempre in Aprilia, ma da quel giorno di più e si sente ancora adesso. Portare in casa un campione del mondo, anche se in quel momento non lo era ancora, è stato qualcosa di veramente importante. Da allora abbiamo lavorato tantissimo per portare già ai test di Barcellona e poi a quello di Sepang moltissimo materiale. Abbiamo lavorato da matti nella pausa invernale perché nel test di Barcellona ci siamo concentrati su tutti i riferimenti che servivano per le ergonomie e poi, proprio sulla base di quel test, ci siamo presentati a Sepang con tantissime novità.

Ma quella energia si sente davvero ancora?

Sì, ce la portiamo dentro e si sente. Non siamo qui a riempirci di negativo, ma siamo ancora assolutamente positivi. Noi ci crediamo e aspettiamo Jorge che, appena avrà l’ok dei medici, potrà fare un test con la RS-GP per valutare bene condizioni e tempi di rientro.

Cosa è cambiato in questo tempo?

Non poche cose. Anzi, direi tantissime cose, visto che non abbiamo avuto solo nuovi piloti. Se vai a guardare c’è un nuovo direttore tecnico, che è all’apice di tutto e quindi è stata una mossa molto importante.

A proposito, quando eravamo qui lo scorso anno, praticamente a poche ore dall’annuncio dell’arrivo di Jorge Martìn, sapevate già che Romano Albesiano avrebbe lasciato e sarebbe arrivato Fabiano Sterlacchini?

No, questo non lo sapevamo. L’abbiamo saputo a Motegi. E anche di Fabiano abbiamo saputo dopo Motegi. Ricapitolando: a Barcellona lo scorso anno c’è stata la notizia del ritiro di Aleix Espargarò, poi qui al Mugello abbiamo annunciato Jorge Martin e un paio di settimane dopo Marco Bezzecchi, a Motegi abbiamo saputo che Romano avrebbe lasciato e solo dopo che sarebbe arrivato Fabiano, quando ormai la stagione stava proprio finendo. Insomma dai, i cambiamenti non sono mancati e già solo rendersi conto che cosa significa per una casa come Aprilia sapere che l’anno successivo la line up piloti sarebbe stata Martìn e Bezzecchi è stato in qualche modo un cambiamento.

Oggi sono in molti, in effetti, a riconoscere che se c’è davvero una anti-Ducati è l’Aprilia…

Grazie. A chi lo dice dico grazie, ma non siamo riusciti a concretizzare abbastanza

Cosa manca?

Non credo che manchi molto, sicuramente è mancata anche un po’ di fortuna, ma è meglio concentrarci su quegli aspetti che attengono di più al lavoro che alla sorte.

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Bonora, Bezzecchi, Rivola, Martìn e Sterlacchini

Immagino che il gap che resta sia figlio di tanti piccoli dettagli da migliorare più che di un problema unico. Se Paolo Bonora potesse adesso esprimere il desiderio di svegliarsi domani mattina trovandone già migliorato al massimo uno?

Sarebbe bello! E sceglierei la frenata. Sì: trovare la moto migliorata nella gestione della frenata. Perché io sono fermamente convinto che anche la fase di accelerazione sia molto condizionata da una buona frenata precedente. Sarebbe importante poter frenare in maniera molto decisa senza andare a scomporre la linea del pilota, ma, anzi, facendolo mettere in slide come vuole lui, dandogli il margine di giocare col freno stesso e la ruota posteriore per trovarsi presto in quel punto della curva in cui poi raddrizzare la moto e aprire il gas. Insomma dai, senza i pompaggi che abbiamo adesso. Sono convinto che la frenata condizioni un po’ tutto. Ci stiamo lavorando tanto da tempo e ogni volta troviamo e proviamo cose nuove.

E i piloti che dicono?

Marco (Bezzecchi, ndr) ha detto che durante il week end e il test Aragon qualcosa sulla frenata è stato migliorato. Ma c’è anche un secondo aspetto su cui c’è da lavorare in parallelo.

Cioè?

L’accelerazione. Se riusciamo, dopo aver sistemato del tutto la frenata, anche a migliorare l’accelerazione, allora avremo quasi chiuso il cerchio

L’accelerazione perché la RS-GP, come a volte sembra dalle immagini, è molto scorbutica?

Più che altro per tenere sotto controllo i movimenti del posteriore. Tanto dipende da come hai frenato prima, ma ci sono circuiti che in alcuni punti portano un po’ alla perdita di aderenza e lì, in quelle situazioni, la nostra moto si scompone troppo e facciamo fatica. Ci stiamo lavorando.

Nel metodo di lavoro tra la “gestione Albesiano” e la “gestione Sterlacchini” cosa è cambiato?

Questi sono processi molto lenti di solito. E’ chiaro che Fabiano non ha cambiato grandi cose sul piano dell’organizzazione in pista, ma sta sicuramente dando il suo contributo e si vedono anche gli effetti positivi di alcune modifiche che sono state introdotte dopo il suo arrivo. La visione che ha Fabiano adesso e che sta cercando di portare ha di sicuro degli aspetti buoni, che dovranno essere portati avanti con metodo e di cui vedremo gli effetti più avanti. In Aprilia non stiamo mai fermi.

Ecco, questo gran lavoro che state facendo sulla moto attuale come si coniuga con il lavoro che immagino starete portando avanti per il prototipo 2027?

Qualcuno non dorme (ride, ndr). La parte motore, in base a un accordo con gli altri costruttori, resterà invariata nel 2025 e nel 2027 e questo permette a chi si occupa di motori, ad esempio, di potersi occupare di più del nuovo progetto. E fin qui è abbastanza facile. Quelli che, invece, stanno portando avanti proprio due lavori sono quelli che si occupano di tutto ciò che riguarda il veicolo sono come due gruppi di lavoro. O, meglio, non proprio due gruppi di lavoro distinti e separati, ma comunque con risorse che possono concentrarsi sulla moto attuale e del 2026 o su quella del 2027.

Lo scorso anno, proprio mentre eravamo qui, dicevi che Aprilia era, in relazione alla moto per il 2027, nella fase dello studio degli ingombri. Adesso a che punto siamo?

Non posso dire troppo, ma diciamo che sulla carta la nuova RS-GP è quasi costruita. Il motore, che è caratterizzante, è molto più avanti e è praticamente definito e tutto quello che gli sta attorno è invece in via di definizione. In base a un accordo tra costruttori, comunque, si è deciso che le nuove moto potranno essere in pista dal lunedì successivo all’ultimo fine settimana di gare, quindi non manca moltissimo per vedere la nostra nuova moto. L’obiettivo, per noi come credo per tutti gli altri, è di portare in pista la 2027 già a Valencia.

Oggi che questa moto più o meno c’è già è possibile fare una previsione su quanto sarà meno veloce rispetto all’attuale? La riduzione della cilindrata e le altre prescrizioni del regolamento sono state adottate in nome della sicurezza, ma sono in molti a dire che, con più di due anni di tempo per progettare e sviluppare, potrebbe non cambiare molto in termini di performance. Secondo Paolo Bonora sarà effettivamente così?

No: la riduzione delle prestazioni ci sarà e sarà evidente. Certo, non saranno moto che andranno piano, ma almeno una quarantina di cavalli si perderà. Le nuove regole condizioneranno molto le potenze massime, poi è chiaro che nessuno ha la sfera di cristallo e quindi non ti so dire in termini di km/h quanto si andrà meno veloci.

Lo sviluppo lo curerà ancora Lorenzo Savadori o, come hanno fatto altre squadre, Aprilia gli affiancherà un altro tester che si occuperà esclusivamente della nuova moto?

E’ qualcosa che per il momento non abbiamo in programma. Lo sviluppo lo sta portando avanti Lorenzo anche per la nuova moto e continuerà a occuparsene lui, almeno nell’immediato futuro.

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