Aleix Espargaró affronterà a Assen la sua terza gara stagionale con Honda, ma la prima da pilota vero, e non da collaudatore, nel team ufficiale HRC Castrol. L'occasione nasce dalla prolungata assenza di Luca Marini, ancora in fase di recupero dopo il tremendo botto fatto a Suzuka durante un test per la (Ore con la Honda CBR. "Sono lieto – ha detto lo spagnolo - di poter aiutare Honda HRC e di lavorare con la squadra ufficiale nel corso di questo fine settimana. Molti piloti sognano di essere in Honda factory, poterlo fare è una vera gioia, anche se temporanea". Di Aleix Espargarò, dunque, di parlerà ancora e sono in molti a chiedersi cosa succederà in pista con Franco Morbidelli, dopo che i due si sono dichiarati antipatia vera ormai da tempo e dopo che, anche in seguito al GP d’Italia, Espargarò non ha perso occasione per provocare l’italiano.

Ce lo dirà Assen, con lo spagnolo che – dopo la provocazione lanciata sui social – non è tornato sulla “questione Morbidelli”, limitandosi a parlare dell’appuntamento che lo attende in Olanda. “Nei due weekend precedenti a Jerez e Silverstone – dice - sono riuscito a costruire molto, quindi spero di iniziare un po’ più vicino. Ho bei ricordi di Assen e sarà interessante vedere come andrà la Honda su un tracciato diverso da quelli su cui svolgo i test di solito”. In una storia appena pubblicata sul suo profilo, inoltre, Espargarò ha anche definito Honda “Il miglior team del mondo” e la cosa non è certamente passata inosservata da uno che per una vita è stato definito “il Capitano” in Aprilia e che sembrava aver legato per sempre il suo nome al marchio di Noale.
Appena una settimana dopo Assen, Espargaró inizierà il Giro d'Austria con il team di sviluppo Lidl-Trek Future Racing. Che c’entra con le moto? Assolutamente niente, ma Aleix Espargarò ha sempre detto che il suo sogno, in verità, è sempre stato quello di diventare un ciclista professionista. E adesso l’ha realizzato. Questo debutto corona sei mesi di preparazione intensiva dopo l'accordo con la squadra statunitense, dove ricopre il duplice ruolo di testimonial e atleta. "Sono cresciuto molto come ciclista – spiega - e ho imparato molto in questi sei mesi. Mi sento bene e non vedo l’ora di gareggiare e mettere alla prova le mie gambe contro alcuni dei migliori ciclisti del mondo".

Non sarà il più simpatico dei piloti, ma c’è da ammettere che entusiasmo e iniziativa non gli mancano, così come la spinta a mettersi sempre in gioco dopo una carriera di tutto rispetto nel motorsport. "Sono molto contento di come è andato questo primo anno da non pilota – ha raccontato – smettere di correre ha cambiato completamente la mia vita e tutto quello che facevo prima. E ora è incredibile l'opportunità di far parte di un team prestigioso come Lidl-Trek. Non ho aspettative per il mio debutto ciclistico. Cercherò di imparare il più possibile, aiutare i miei compagni e godermi la sofferenza! Avrò una squadra forte intorno a me che mi insegnerà i trucchi del mestiere".
Fino a quando, viene da dire, non si presenterà l’occasione di un’altra squadra ancora, magari da definire “la migliore del mondo” dimenticando in fretta chi c’è stato prima e ha donato opportunità. Magari provando a portarsi dietro anche qualche giovane di grandi speranze. Anche questo è lo sport. O forse è solo una malizia di chi scrive.