Roger Federer si espone, seppur con un filo di esitazione. A poche ore dalla semifinale di Wimbledon tra Jannik Sinner e Novak Djokovic, il campione svizzero, intercettato da un tifoso durante una passeggiata, ha indicato il nome su cui punterebbe per la finale. Alla domanda su chi avrebbe vinto il match in programma venerdì, Federer ha risposto con tono sommesso ma chiaro: “Penso Novak”. Un pronostico che ha subito acceso il dibattito, anche perché smentito nell’immediato da chi gli stava accanto: la moglie Mirka, che senza esitazioni ha detto “Jannik”, scegliendo di puntare sull’azzurro. Due scuole di pensiero a confronto, nel cuore stesso della famiglia Federer. Il siparietto si è consumato a pochi giorni da una delle sfide più attese del torneo. E che, per molti, giocatori compresi, sembra destinata ad allungarsi fino al quinto set. Sinner e Djokovic si conoscono bene, si rispettano, si temono. La semifinale sarà la rivincita del Roland Garros, dove l’altoatesino si impose in una battaglia durissima che segnò l’inizio del suo regno da numero uno. A Wimbledon, il contesto è diverso ma la tensione resta altissima.

E che sia un duello da cinque set lo sanno anche loro: “L'unica cosa a cui penso ora è tenere il mio corpo in forma e pronto per una battaglia molto fisica”, ha dichiarato Djokovic in conferenza stampa. “Spero di riuscire ad avere il livello necessario così da stare con lui potenzialmente per 5 set. Perché questo sarà. Serve la miglior versione di me per battere Jannik in questo momento. Ne sono consapevole ed è la sola cosa su cui mi concentro”. L’esperienza, nei momenti come questi, fa la differenza. E Djokovic lo sa: gestire i giorni prima della partita, dosare le energie, ascoltare il corpo, è già parte della strategia. Lo stesso vale per Sinner, che arriva all'appuntamento con maggiore fiducia rispetto allo scorso anno e con un fisico che, caduta a parte contro Dimitrov, sembra finalmente rispondere bene. Il match interrotto per infortunio del bulgaro, a inizio terzo set, ha lasciato in sospeso interrogativi sul suo stato, ma anche aperto la strada a una semifinale che sarà test mentale, fisico e tecnico.

Federer, che lunedì era sugli spalti del Centre Court, ha avuto modo di osservare entrambi. Djokovic ha faticato più del previsto, perdendo il primo set. Sinner ha invece visto complicarsi la sfida con Dimitrov per un fastidio al gomito, ma a decidere tutto è stato un infortunio muscolare del bulgaro. “Jannik è in forma, e la partita con Shelton è stata la migliore che abbia mai giocato sull’erba”, ha detto anche Boris Becker. Intanto, con la semifinale di venerdì, Djokovic ha superato Federer nel numero di semifinali giocate a Wimbledon: 14 a 13. Un dettaglio che forse ha influito nella scelta dello svizzero, più incline a dare fiducia al veterano. Ma Wimbledon, si sa, è anche luogo di ribaltamenti epici, e il campo centrale è pronto ad accogliere l’ennesimo capitolo di questa rivalità in crescita. Djokovic non sottovaluta nulla. Sinner nemmeno.