Flavio Cobolli ha cominciato il suo Wimbledon vincendo in tre set contro il kazako Zhukayev, ma la vera notizia è un’altra: nella notte si è praticamente trasferito nel frigorifero per sopravvivere al caldo. “Ho preso una sòla con la casa”, ha raccontato in conferenza stampa. “Mi sono svegliato a mezzanotte, c’era un caldo assurdo. Ho provato a mettermi sul divano, che era di pelle e quindi un po’ fresco, ma ogni venti minuti dovevo cambiare posizione. A un certo punto mi sono messo cinque minuti nel frigo, lo aprivo, mi rinfrescavo un po’ lì davanti”. Una scena che sembra uscita da una sitcom più che dalla routine di un atleta al debutto nello Slam più importante al mondo. E invece è tutto vero. “Ho dormito solo due o tre ore, non c’è aria condizionata. L’anno prossimo non torniamo più”. Eppure, nonostante il sonno spezzato e una notte da incubo, Cobolli è sceso in campo senza accusare il colpo. “La partita è stata abbastanza buona”, ha detto a fine match.

“Contro un avversario imprevedibile, il suo livello forse non era altissimo ma io sono stato solido e concreto. È difficile giocare contro chi serve molto bene e poi fa più fatica negli scambi, ma ho servito molto bene oggi, e questo mi ha aiutato”. Il romano classe 2002 si è goduto fino in fondo l’atmosfera del campo: “Wimbledon è un torneo speciale. Essere qui con la mia famiglia mi dà tanta gioia. Sull’erba si gioca poco, ma vedere i progressi che ho fatto rispetto ai tempi junior è molto bello. L’erba rimane la mia superficie meno preferita, ma ogni anno mi piace sempre di più. Questo è un buon punto di partenza per questo torneo”. Dopo circa due ore di gioco e un punteggio mai in discussione, il prossimo ostacolo si chiama Jack Pinnington Jones, britannico e quindi inevitabilmente osannato dal pubblico di casa. Ma se Cobolli manterrà la freschezza mentale (nonostante la temperatura), e magari troverà una sistemazione più “umana”, il secondo turno potrebbe essere tutt’altro che un limite. Nel frattempo, si accettano consigli su Airbnb.