Un amore intenso, travolgente, ma spezzato troppo presto. Veronica Culcasi, fidanzata di Luca Salvadori, il pilota e youtuber scomparso lo scorso 14 settembre in un tragico incidente in gara, racconta al Corriere della sera la loro storia e la vita dopo quella perdita insopportabile: "Alla sua moto, la Panigale V4, aveva dato il mio nome, la trattava come un gioiello. Non voleva farle neanche un graffio", ricorda Veronica, che rivela quanto Luca fosse attento, anche nei gesti più piccoli. Dietro la figura del pilota coraggioso e del celebre youtuber c’era un uomo dolce e attento: "Era determinato, colto, umile. Mi disse subito: distingui la persona dal personaggio". E aveva ragione: dietro al grande talento c’era una bontà inimmaginabile", racconta. Un amore che l’ha travolta: "Non cercavo una relazione, ma già al secondo appuntamento pensavo: qui va a finire male, perché mi stavo innamorando".
L’ultima telefonata tra i due è impressa nella memoria di Veronica: "Era la sera prima della gara, aveva mangiato il suo solito tonno in scatola ed era felice. Mi disse che avrebbe guidato con prudenza, senza rischi. Luca non inseguiva podi, voleva solo divertirsi". Ma il destino è stato crudele: quel pomeriggio, in Germania, un incidente durante la gara gli è stato fatale. "Non ero lì a seguirlo, ero turbata più del solito. Quando ho saputo, ho sentito il mondo crollarmi addosso", confessa. Con Luca, Veronica aveva iniziato a sognare un futuro insieme, anche una famiglia, un pensiero che non aveva mai avuto prima di incontrarlo. "Con lui mi immaginavo madre. Ora l’idea di poter vivere tutto questo con qualcun altro mi dà la nausea". Nonostante il dolore, Veronica lo sente vicino: "Lo sogno spesso. Mi sorride, come per dirmi che c’è ancora". E ha spiegato la condivisione anche di momenti difficili: "Spesso si interrogava sul fine per cui correva certi rischi, si chiedeva se la sua passione lo rendesse davvero felice. Le domande nascevano anche dal periodo di depressione e attacchi di panico che aveva affrontato durante il Covid, in quei momenti di fragilità aveva capito quanto la mente giocasse un ruolo fondamentale".
Veronica oggi cerca di affrontare il dolore e di vivere anche per Luca: "Come diceva lui, l’unica cosa che abbiamo sono i momenti. Spero di trovare una via per non vivere nel passato, ma è difficile". Anche perché aveva già in mente quanto ancora correre: "Si era dato altri due anni e mezzo, voleva prima vedere che tipo di emozioni avrebbe provato nel vincere il Civs e il National Trophy". Tra rabbia e gratitudine, il ricordo di Luca resta una parte indelebile della sua vita. Un pilota, un talento, ma soprattutto un compagno straordinario: "Spero che, da lassù, mi abbia guardato e sia fiero di me".