I discorsi sull’intelligenza artificiale sono passati da LinkedIn al bar in un paio d’anni appena, in una buona via di mezzo tra il meme e il futuro distopico nel quale nessuno vorrebbe svegliarsi. Mesi fa si parlava di Midjourney, portale in cui è sufficiente digitare una frase (ad esempio “gatto a forma di lattina combatte gli zombie”) per averne un’illustrazione più o meno precisa, mentre ora siamo in piena fase ChatGPT. In questo caso, l’intelligenza artificiale (IA) risponde a qualunque domanda del suo interlocutore come fosse la magica palla 8 o l'oroscopo di Unomattina: resta sempre sul vago e ogni tanto ci azzecca. Così abbiamo sfruttato la pausa invernale per una lunga intervista sulla MotoGP all'intelligenza artificiale scoprendo principalmente due cose: la rapidità con cui è in grado di produrre risposte più o meno accurate e la completa banalità delle sovracitate. A tratti invece sembra di sentir parlare un pilota vero e qualche grossa verità la produce anche lui. Per rompere il ghiaccio, chiediamo a ChatGPT chi vincerà il campionato MotoGP 2023.
“Non è possibile prevedere con certezza chi vincerà il campionato MotoGP 2023”, la risposta che, fortunatamente, non falcia l'intera stagione con una sentenza. “La competizione è molto competitiva e molte cose possono cambiare durante la stagione. Ci saranno molti piloti talentuosi che cercheranno di vincere il campionato, quindi sarà interessante vedere come si svilupperà la stagione”.
Chiaramente al netto delle ripetizioni ha ragione, ma il fatto che non provi a sbilanciarsi annoia. Insomma, che non si potesse sapere così su due piedi lo sapevamo già. Proviamo a cambiare domanda: su chi scommetteresti per il titolo 2023? A questa risponde diversamente ricordando che in quanto AI non scommetterebbe, ma aggiunge che: “Il campionato MotoGP 2023 è ancora lontano e ci saranno molte cose che cambieranno prima del suo inizio, cambi di squadra, nuove moto, cambiamenti regolamentari, infortuni, etc. che influiranno sul risultato finale. In generale, la MotoGP è una competizione molto competitiva e incerta, con molti piloti di talento e moto di alta tecnologia che si contendono il titolo. Ci sono molti piloti che hanno la possibilità di vincere il campionato, tra cui piloti esperti come Marc Marquez, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, e piloti emergenti come Maverick Vinales, Fabio Quartararo e Joan Mir. Ci saranno anche variabili come le condizioni delle piste e le prestazioni delle moto che influiranno sul risultato della gara e del campionato”.
Non è aggiornatissimo, il nostro cervello elettronico. Cosa di cui ci rendiamo conto anche chiedendogli di scrivere un articolo sui test di Sepang, giusto per tastare il terreno per un'eventuale collaborazione. La risposta è buona all’inizio e alla fine, ma nel mezzo troppo vuota davvero. Così forse ci terremo questo mestiere ancora per un po’.
A proposito, abbiamo chiesto anche quale fossero le migliori fonti di informazione per seguire la MotoGP e lui ha risposto tre volte MOW. No, non è vero, nell’ordine il nostro cita: Sky Sport MotoGP, Gazzetta dello Sport, MotoGP.com e Radio DeeJay, giusto per una selezione eterogenea. ChatGPT non regala grosse soddisfazioni nemmeno quando gli chiediamo chi sia il migliore tra Valentino Rossi e Marc Marquez, anche se - con una distinzione alla Jorge Lorenzo - indica lo spagnolo come ‘uno dei migliori’ e l’italiano come ‘una leggenda’. Chiude, però, sottolineando che tutto si riduce a preferenze personali, abbastanza per mettere una grossa pietra sulla discussione. Anzi, no: chi è il migliore di sempre? In questo caso la nostra IA ci consegna una top 5:
Appurato che come giornalista il sistema non è ancora pronto per rubarci il lavoro, passiamo alla figura del pilota. ChatGPT, hai appena vinto la tua prima gara. Cosa racconti nell’intervista? “Sono molto felice e orgoglioso di aver vinto la mia prima gara. E' stato un lungo viaggio per arrivare qui e non potrei essere più contento di questo risultato. Voglio ringraziare la mia squadra, i miei meccanici e tutte le persone che mi hanno sostenuto nel corso degli anni. Non avrei potuto farlo senza di loro”.
Piuttosto accurato. Andiamo con: “Un avversario ti ha fatto cadere, come reagisci?”
“Sono molto deluso per quello che è successo. Non mi piace perdere in questo modo e mi dispiace che la gara sia finita così. Mi sento anche arrabbiato verso l'avversario che mi ha fatto cadere, perché non è giusto che si giochi in questo modo. Mi aspetto che le autorità sportive prendano le appropriate azioni nei confronti di questo comportamento. Sono comunque grato per aver avuto la possibilità di gareggiare e spero di poter tornare alla prossima gara più forte e pronto a vincere”.
Anche qui niente da recriminare, se non un filo di piaggeria. Gli chiediamo anche se fa mai sesso prima di una gara - dilemma a cui sono stati sottoposti Giacomo Agostini e Pecco Bagnaia - ma ci ricorda di essere un’intelligenza artificiale e di non potersi concedere questo lusso. Andiamo avanti con una domanda scomoda, scomodissima anzi: ChatGPT, molti piloti hanno il tuo stesso linguaggio misurato. Perché?
A questo punto la curiosità è troppa, così chiediamo più dettagli sul Media Training. Un tipo di allenamento che Jorge Lorenzo, a raccontarcelo è stato lui in un'intervista lo scorso anno, faceva col padre Chico quando era ancora bambino e l'intelligenza (quando c'era) non era ancora artificiale.
Infine, gli chiediamo se piloti più misurati nelle dichiarazioni uccidono lo spettacolo. Il nostro bot si schiarisce il server e risponde a tono, ormai esasperato dalle domande e sempre più insofferente verso chi le fa: “I piloti che parlano in modo misurato e professionale in occasione di interviste e conferenze stampa possono aiutare a mantenere una buona immagine e una buona reputazione per se stessi, le loro squadre e i loro sponsor. Tuttavia, alcune persone potrebbero pensare che i piloti che parlano in modo misurato "uccidono lo spettacolo" perché possono sembrare meno emozionanti e meno "veri" rispetto ai piloti che dicono ciò che pensano senza filtri. Alcune persone potrebbero preferire che i piloti siano più sinceri e schietti durante le interviste, anche se ciò può portare a dichiarazioni sconsiderate o offensive. D'altra parte, la maggior parte delle persone potrebbe apprezzare che i piloti parlino in modo professionale e rispettoso, perché questo può aiutare a mantenere un'immagine positiva per lo sport e per gli sponsor. In generale, ci sono pro e contro per entrambi i modi di comunicare, dipende dalla percezione del pubblico e dalle preferenze personali. Tuttavia, i piloti che si presentano in modo professionale e rispettoso, tendono a creare un ambiente più sano per la competizione e per la percezione del pubblico”.
Avrà anche ragione, ma qui il gioco è sempre più noioso. Così, ormai appurato che alcuni piloti parlano come l’intelligenza artificiale, proviamo a chiedergli qualche consiglio per rendere la MotoGP un mondo migliore, a partire dalla sicurezza in pista. Purtroppo di idee buone non ne ha neanche una, anzi.
D’accordo, siamo alle battute finali. ChatGPT, con tutti questi cambi regolamentari avrai anche tu delle idee per migliorare il campionato. Qui il nostro Io Robot si lancia in una serie di spunti, alcuni anche relativamente interessanti: Introduzione di un sistema di punti doppi per le gare; Introduzione di un sistema di eliminazione durante le qualifiche; incentivi per la sostenibilità. Gli ultimi due, tra marketing e il suo esatto opposto, li citiamo per intero: “Incentivi per la diversità: incoraggiare la partecipazione di piloti provenienti da culture e paesi diversi, potrebbe attirare un pubblico più ampio e globale alla MotoGP” e in chiusura, come perdere la schedina per un gol al novantesimo, “Introduzione di nuove tecnologie: incoraggiare l'utilizzo di tecnologie innovative, come ad esempio i sistemi di guida assistita, per rendere le moto più sicure”.
Di domande per la verità ne abbiamo fatte molte altre, ma spesso le risposte si ripetevano come una vuota cantilena. Nemmeno a servizio informativo la nostra IA è messa troppo bene. Abbiamo chiesto quale sia la pista più veloce, quella con il maggior numero di sorpassi e dove costano meno i biglietti, ma la risposta è stata sempre una piccola lista di circuiti assortiti in maniera più o meno casuale. Terribile poi la risposta al: “Dimmi qualcosa che non so sulla MotoGP”, perché il nostro risponde con cose che non sa lui sulla MotoGP. Per esempio: “La MotoGP utilizza tecnologie all'avanguardia come sospensioni elettroniche e freni a disco in carbonio, questo permette loro di raggiungere velocità incredibili e di avere una maggiore capacità di frenata”. Le sospensioni elettroniche per la verità non se ne vedono neanche nei campionati nazionali, ma tant'è. Per il momento ChatGPT non scrive come un giornalista e non fa l'amore come un pilota. Anche se uno col suo carattere sarebbe il sogno di ogni addetto stampa.