Al termine del venerdì di Jerez della MotoGP ascolti le impressioni di Pecco Bagnaia e qualcosa sembra non coincidere. "Ci siamo focalizzati molto su ciò che non stava funzionando nelle ultime gare, il mio team ha fatto mille riunioni prima di arrivare qui e alla fine abbiamo deciso di cambiare un pò i nostri programmi abituali. Abbiamo pianificato questo venerdì come se fosse un test, viste le difficoltà degli ultimi weekend" - racconta il numero 1. Così guardi la classifica delle prequalifiche e noti con una certa sorpresa che Pecco è primo, in possesso di un magistrale 1'36"025, record assoluto della pista andalusa. "Alla faccia del test!" - pensi. La sensazione è che Bagnaia, nel corso di questo primo giorno a Jerez, abbia fatto qualcosa di speciale. Che un venerdì di prove qualsiasi potrebbe aver svoltato la stagione del tre volte campione del mondo, reduce da due weekend consecutivi leggermente sottotono e comprensibilmente atterrato in Spagna non con l'umore alle stelle (ne abbiamo parlato qui). Invece sono bastate due ore scarse a Jerez de la Frontera, in sella alla sua Desmosedici, per trasformargli il viso. Bagnaia è arrivato al cospetto dei giornalisti con l'espressione di chi ha sistemato tutto ma, date le recenti esperienze, preferisce andarci cauto: "Se sono tornato all'affiatamento con la Ducati dei tempi migliori? Rimango coi piedi per terra e aspetto di vedere come va il weekend in generale, però al momento come primo giorno è sicuramente molto positivo".
Lo spauracchio è sempre quello delle vibrazioni, un problema ormai famoso tra i box della Ducati ufficiale e del Team Pramac, un problema la cui natura è ancora incerta. Dopo questo "venerdì di test", tuttavia, sembra che dal lato di Bagnaia siano riusciti a trovare le contromisure. Pecco, anche qui, non si sbilancia: "Le vibrazioni? Di solito al venerdì non le abbiamo mai (ride), arrivano al sabato". Bagnaia questa notte potrà dormire comunque sonni tranquilli, per almeno quattro motivi: è primo nel time attack, è veloce con gomme usate (indipendentemente dalla dotazione di una media posteriore, con cui ha siglato un 1'37"792 al diciassettesimo giro di vita, o di una soft posteriore, con cui ha firmato un 1'37"312 al tredicesimo passaggio), ha ritrovato un feeling rassicurante con la GP24, ha già le idee chiare per quanto riguarda la scelta degli pneumatici (soft al retrotreno in Sprint Race, mescola media alla domenica).
Pecco è arrivato alla miglior prestazione assoluta in maniera graduale, come accade nelle più idilliache giornate di test. Al mattino qualche problema alla frizione e miglioramenti progressivi; nelle prequalifiche del pomeriggio la giornata ha definitivamente cambiato faccia, proprio nel momento in cui Bagnaia ha messo in fila una serie di giri sull'1'37"basso, che forse tutti - tranne Marc Marquez - gli invidiano: "Siamo riusciti a trovare un feeling in frenata e in ingresso curva che mi mancava da un bel po'. È stato davvero un bel passo in avanti, questo step l'abbiamo fatto a metà del turno del pomeriggio e ha funzionato molto bene. Siamo contenti, sia sul passo che sul time attack. In tanti vanno forte...Maverick, Marquez, Morbidelli, Bezzecchi, Jorge ovviamente. Molti con la soft, altri sono andati bene con la media, quindi è difficile fare paragoni ma siamo sicuramente in tanti in lotta per i primi posti". Pecco, alla fine del media scrum, ha speso una battuta proprio su Marc Marquez: "Se ho potuto notare qualcosa di particolare girando dietro di lui? Non è l'ideale per come guido io stare dietro a qualcuno, però alla fine delle prequalifiche, dopo una bandiera gialla (provocata da Brad Binder, ndr), c'era bisogno di fare il tempo e non si poteva stare troppo a pensare. Lui, probabilmente per esperienza con la Honda, riesce a fare una curva 7 molto veloce, e ha in generale un T3 davvero rapido. Nel pomeriggio ho provato semplicemente a vedere cosa facesse di diverso in quel punto e ha funzionato".