“No, non sono deluso. Sono dispiaciuto, che è diverso”. Pecco Bagnaia si presenta in sala stampa con la solita calma negli occhi, non maschera però la delusione dopo un terzo posto nella Sprint dove invece l’obiettivo, forse per la prima volta quest’anno, era la vittoria. O quantomeno provarci, lottare, attaccare. Bagnaia si qualifica secondo, fortissimo sul giro secco, ma in gara - dopo la miglior partenza possibile, lui primo e Marc in affanno dopo aver fatto confusione col launch control - chiude dietro ai due fratelli Marquez, come da prassi in questa stagione che si sta dimostrando durissima per lui. “Mi aspettavo un po’ di più, riuscire ad avere un passo simile rispetto all’anno scorso e invece andavo tre, quattro decimi più piano. Come al solito, arrivo vicino ma non riesco più a far niente. Mi chiude (l’anteriore, ndr) un po’ ovunque, è un limite ma stiamo facendo il massimo”. Poi fa una piccola pausa, riprende con tono rassegnato: “Sono molto ripetitivo, ma così è”.

Quando gli chiediamo di raccontare un po’ le dinamiche dietro a questi problemi lui spiega tutto con grande precisione: “Le condizioni potrebbero cambiare domani, sembra possa essere più fresco. Sarà importante riuscire a fare qualcosa nel warm up per provare a ridurre un po’ questo gap e questi movimenti che continuano a esserci e a limitarmi tanto. È un peccato, perché vedo fare cose agli altri che ho sempre fatto e quest’anno non ci riesco. La staccata da dritto è una cosa, dove perdo io è in percorrenza. Ho sempre staccato in questo modo, ma sono sempre entrato forte in curva. Adesso riesco a staccare forte ma non a entrare forte, ed è un peccato. In questa pista ho sempre fatto alcune curve meglio degli altri: la Casanova, la Savelli, le Arrabbiate, il Correntaio e la Bucine. Fino all’anno scorso ci andavo meglio io, quest’anno sono gli altri a fare meglio. I dischi da 355 mm? Li escludo sicuramente. Non mi aspettavo di faticare così. In qualifica sono riuscito a fare meglio dell’anno scorso, il passo in gara di Marc era come il mio l’anno scorso nella Sprint e speravo di avere quel ritmo, invece non ci sono arrivato neanche lontanamente. Rimango dietro, non mi avvicino, non riesco a superare. E appena mi avvicino un po’ di più sono praticamente per terra in tutte le curve. Quello è un po’ il disco di quest’anno”.
A questo punto un collega gli chiede conto del video in cui, al box coi suoi uomini durante il GP di Aragon, Pecco - sempre con la grande signorilità che lo contraddistingue - si sfoga con i suoi uomini: “Credo che sia normale arrabbiarsi quando lotti per dei mondiali e poi di colpo non riesci più a fare le stesse cose. Non sono mai stato uno che urla e che si arrabbia, porto rispetto per tutti. Stiamo cercando di risolvere la situazione ma… come ho detto è un peccato. Lotti e guidi in un modo tutti gli anni, progredisci, poi da un anno all’altro vai indietro, non riesci ad avere lo stesso feeling che hai sempre avuto”.
Prima di andarsene, una ragazza di Dorna lo ferma per dirgli che probabilmente ha vinto l’orologio della pole position. Non quello di chi parte davanti a tutti però, quello che viene dato in premio a chi indovina il miglior tempo della Q2: Bagnaia, giovedì aveva dichiarato un 1:44.163, i centesimi che riprendono i suoi ultimi numeri di gara. La pole position? Il cronometro, oggi, ha detto 1:44.169. A fermarlo con tutta questa fretta è stato Marc Marquez. Bagnaia è riuscito con grande leggerezza ad apprezzarne l'ironia.