Ieri, dopo averci chiacchierato un po’ in sala stampa, Pecco Bagnaia ci aveva fatto intendere che per pesare le sue parole dopo il GP d’Ungheria a Balaton avremmo dovuto aspettare il sabato sera. O, comunque, vedere la Sprint: i miglioramenti, aveva detto, sono soprattutto in scia agli altri piloti, perché per il resto il venerdì la velocità c’era. E invece. 21° tra i test rider a fine giornata, condannato alla Q1 e con il miraggio di un settimo posto nella Sprint: “Sarebbe un grandissimo risultato”.
Gli chiediamo quanto sia stato peggio rispetto alle sue aspettative. “Avrei voluto continuare con le parole di ieri perché ero contento, ero pronto a iniziare con gran confidenza. Dopo Balaton ero pronto a un weekend d in risalita ma positivo, invece niente. Pensavo fosse qualcosa che non aveva funzionato stampattina, invece… sono tanto al limite, spingo forte per andare piano. Con tutto il rispetto per i test rider sono in mezzo a loro, sono 21°. È tutto complicato. Se tornerò alla moto che avevamo prima di Balaton? No, assolutamente no. Continueremo con questa strada qui e troveremo altre vie”.

La cosa più interessante la dice quando gli viene chiesto se, oltre a cercare soluzioni nella moto, ha pensato anche ad altre aree. Come se stesso, per esempio. Lui risponde senza aspettare un attimo: “Una bella cosa di me è che mi metto sempre davanti ai problemi prima di giudicare il resto. Ho provato tutto. Ho cambiato tutto. Guidare diversamente, gestire la moto con un altro stile, fare quello che mi dice il team… eppure il risultato è sempre lo stesso. Sto ancora provando ad adattarmi e a capire come fare meglio, però non posso guidare come gli altri. Ho il mio stile di guida che ha sempre funzionato a parte in questa stagione. Anche se provo a fare cose diverse perdo tempo, quindi dobbiamo trovare altre soluzioni che adesso non abbiamo. Dobbiamo cercare altro, ma è anche difficile per me e la squadra per capire la situazione”.
E poi, prima di andarsene: “Sì, forse questo è il peggior giorno della stagione”.
Nel frattempo ad ascoltare dietro di lui c’è Jorge Martín. Il che è tutt’altro che normale per un pilota che arriva in sala stampa e ha l’unico obiettivo di parlare in fretta, salutare i giornalisti e tornarsene nel box. Jorge non dice niente, eppure la classifica parla bene per lui che qui, dove nove mesi fa ha vinto un titolo mondiale in MotoGP, ha chiuso al 18° posto dopo essersi trovato in diverse occasioni a fondo classifica con l’ex rivale degli ultimi due anni.
Jorge guarda Pecco, Pecco parla come uno che ha perso le speranze. Marc Marquez si è preso tutto: la moto che voleva uno e la squadra che era dell’altro. Lo ha fatto come un principe che sale al trono, quindi senza discussioni e per diritto di nascita. Se è vero che vedere Bagnaia e Martín rovesciati in classifica fa impressione, è altrettanto vero che ci ricorda quanto, in MotoGP, le cose possano cambiare in fretta.

