“I freni che ho usato, i 355, li abbiamo da tempo, ma oggi abbiamo pensato di usarli per provare a capire se cambiava qualcosa col feeling sul davanti”. Pecco Bagnaia ha ritrovato il podio e anche un po’ del suo vecchio sorriso dopo il GP di Aragon: “Non ho mai pensato di poter essere così contento per un terzo posto”. Una frase che racchiude tutta la sofferenza di un periodo in cui sono stati gli altri a chiedersi se davvero Bagnaia fosse così sereno come sembrava. “Io non ho mai dubitato – ha spiegato – Ho sempre pensato che prima o poi avremmo trovato la strada per tornare a andare forte”. A Aragon quel qualcosa ha avuto le sembianze di un disco dei freni. Più grande di diametro. Probabilmente anche più pesante. Ma, evidentemente capace di fargli ritrovare un po’ di confidenza rispetto all'altro disco messo a disposizione sempre da Brembo. Qualcuno ha provato a ipotizzare che potrebbe essere una questione di pesi. Pecco, dalla sua, non ha confermato e nemmeno smentito, limitandosi a dire che così ha “sentito di avere più margini di intervento in frenata, riuscendo a gestire di più quella fase che è sempre stata il suo punto forte”.

Significa che Pecco Bagnaia è definitivamente tornato? No e è lui il primo a dirlo. Perché è chiaro che non può essere un disco dei freni – che tra l’altro non si potrà usare ovunque - a stravolgere le cose. Ma significa, piuttosto, che Pecco Bagnaia ha definitivamente trovato la strada. “Da un po’ pensavo – ha spiegato – che avremmo dovuto ragionare fuori dagli schemi. Questa volta lo abbiamo fatto trovando questa soluzione e forse è così che dovremo affrontare il futuro”.
A cominciare dai test di domani, quando Ducati e tutta la sua squadra, come hanno sempre fatto, lavoreranno per aiutarlo a ritrovare quella confidenza che aveva con la Desmosedici GP24. E anche a capire cosa può essere successo nella Sprint di ieri. “E’ chiaro – ha ammesso il vicecampione del mondo – che ieri c’è stato anche altro che non ha funzionato. Non può essere che fai dodicesimo rischiando così tanto e dopo essere partito quarto”.
Sospetti sui “colpevoli” non ce ne sono, o almeno il pilota del Team Lenovo non li ha esplicitati, anche se è chiaro che più o meno un’idea se la sono già fatta tutti. “Oggi in frenata faticavo molto meno – ha proseguito – prima non c’era modo di dosare la frenata, mentre oggi sono riuscito molto di più a dosarla, gestendo le fasi di ingresso. E’ una piccola cosa, ma che mi ha permesso di staccare più forte e gestire meglio l’ingresso. Non sono ancora al 100% perché in alcune curve non riesco a fidarmi dell’anteriore, sento dei movimenti, ma la direzione presa è quella giusta e domani ho il test per compiere un ulteriore passo in avanti”.
Poi, come ha detto Gigi Dall’Igna, arriveranno il Mugello e Assen, due circuiti da sempre nelle corde di Bagnaia e che potrebbero completare un percorso che non è solo di rinascita, ma proprio di cambiamento radicale rispetto a un modo di lavorare che fino a qui aveva pagato tanto. Ma che ora non basta più davanti a un Marc Marquez che riesce a andare così forte. “Questo risultato è utile per il morale – ha concluso Pecco - sia per me che per tutta la squadra. Negli ultimi tre weekend abbiamo lavorato al meglio, ma senza concludere nel modo giusto per un motivo o un altro”.

Più del disco, quindi, è il registro a essere cambiato, con Bagnaia che ammette pure di provare a ispirarsi di più al suo compagno di squadra Marc Marquez. Non nello studiare i suoi dati e provare a copiare quello che fa, ma nel modo di approcciare le corse. “Domani – ha concluso - avremo una giornata di test e sarà importante per migliorare ancora. Io devo andare al Mugello e essere certo di poter almeno lottare per la vittoria, qui a Aragon non ho mai avuto quella possibilità. Sono una persona positiva: oggi ho perso punti in campionato, ma ho guadagnato fiducia. Devo continuare a lavorare per ridurre il gap dai due fratelli Marquez. È questo il mio obiettivo. Non è un segreto che in questo momento Marc sia più veloce e che Alex stia facendo un ottimo lavoro: io devo concentrarmi su me stesso per migliorare le mie sensazioni e tornare a lottare per la vittoria. Questo podio è un sollievo per me e ho capito che devo lavorare più su me stesso che sulla moto. In questo ho un ottimo maestro all'interno del box, perché Marc non cambia quasi mai nulla sulla sua moto".