Diciamolo subito: Pecco Bagnaia domani dovrà vincere e sperare che Jorge Martin non si piazzi entro la nona posizione, oppure, se Bagnaia farà secondo, a Jorge Martin basterà arrivare quattordicesimo. Altre possibilità per l’attuale campione del mondo di mantenere a Pesaro la coppa non ce ne sono. Fatta la doverosa premessa, quello che resta da fare è la cronaca di un sabato in cui il pilota della Ducati ha saputo essere perfetto, così come perfetto è stato il suo compagno di squadra, Enea Bastianini, che s’è messo in mezzo ai due che si giocano il titolo allungando anche di qualche punto su Marc Marquez per la terza posizione in classifica generale. Verdetti rimandati, quindi, con Jorge Martin che è comunque riuscito a chiudere terzo senza troppi rischi. “Ho fatto quello che dovevo fare e spero che anche domani vada così – ha detto il pilota di Pramac – Sono tranquillo”.
Un “sono tranquillo” che ovviamente suona di bugia, perché nessuno è tranquillo alla vigilia di una finalissima e a pochissimi minuti da un match point appena annullato da un Bagnaia che adesso lo ha anche raggiunto a quota sette Sprint vinte in una sola stagione. “Fare più di così era impossibile – ha detto a caldo Bagnaia – Jorge però è stato fantastico anche oggi, quindi vedremo domani. Io correrò chiaramente per vincere”. I punti di vantaggio di Martin, adesso, scendono a 19 da 24 e restano comunque un buon margine per la gara lunga, anche se la Sprint di oggi ha dimostrato che su un asfalto come quello di Barcellona è assolutamente da evitare il ritrovarsi a bagarrare nel gruppo. A Martin è riuscito solo in parte a causa, appunto, di un Bastianini in versione “gregario perfetto”, mentre Bagnaia non ha davvero commesso errori dal primo all’ultimo secondo di gara.
Una prima posizione, quella del campione del mondo, andata a prendere con i denti dopo la bella partenza di Enea Bastianini e poi difesa a suon di manate di gas anche per non rischiare di mandare in crisi la gomma dura scelta - a sorpresa, senza averla mai provata e facendo arrabbiare Dall'Igna - prima del semaforo verde. Proprio Bastianini, però s’è rivelato subito l’unico alleato possibile per Pecco, con il romagnolo che prima ha tenuto dietro martin e poi, dopo aver subito il sorpasso, è stato costretto all’ennesima gara di fatica, rimontando nel finale e sferrando l’attacco decisivo all’89 in Curva5 e all’ultimissimo giro. “Non mi capacito di come mi sia riuscita una partenza così – ha detto Bastianini – poi ci siamo ingarellati con Jorge e dopo il suo sorpasso ho perso un po’ di strada, ma l’ho ripreso all’ultimo giro. Oggi ho fatto un po’ tutto, assemblando bene il pacchetto, ma non ho guardato classifica e niente: ho solo cercato di dare tutto”.
Chi è rimasto fuori dalla lotta, invece, è stato l’altro atteso protagonista di giornata: Marc Marquez. Il 93 del Team Gresini non è mai sembrato in gara dopo il contatto nelle primissime curve con Pedro Acosta e ha lasciato per un giorno il ruolo di “Marquez più veloce” al fratello Alex (oggi quinto dietro a un Aleix Espargarò in versione rimontatore feroce), probabilmente anche a causa di un malanno fisico che ha condizionato il suo fine settimana sin dalle FP1 di ieri. L’otto volte campione del mondo, alla fine, ha chiuso settimo, cedendo il passo anche a Franco Morbidelli, mentre Marco Bezzecchi, Brad Binder e Fabio Quartararo hanno chiuso la top ten.