Vedi Jack Miller andare forte sul bagnato, dopo una stagione durissima, e sorridi. Perché è Jack, uno che magari non vincerà mai un titolo in MotoGP ma è uno che ha dato molto allo sport, che beve dallo stivale sul podio, che rutta in conferenza stampa. È uno che come tanti è stato sbattuto fuori da KTM per far spazio al nuovo che avanza, una bella storia da raccontare. Storia abbattuta, ancora una volta, da Pedro Acosta, arrivato come una cartella esattoriale a due settimane dalle vacanze di Ferragosto. Pedro passa Miller in staccata all’esterno e Jack prova a reagire, ma dura poche centinaia di metri: “È stata una battaglia vera, questa è la verità”, ha raccontato Acosta dopo la gara ai colleghi di Sky. “Per quello dobbiamo essere contenti, è vero che mi è servito un po’ di tempo per andare forte, perché quando mi sono trovato nel gruppo davanti sono andato lungo alla curva 3 - penso perché i freni erano un po’ freddi - però è stata una buona esperienza fare una gara sul bagnato”.
Quando gli è stato chiesto del suo stile di guida, specialmente in curva 3, Acosta ha risposto così: “Penso che curva 3 sia un po’ delicata per fare velocità di percorrenza, per quello preferivo frenare tardi come si è visto con Miller, perché quando portiamo tanto peso sull’anteriore o sul posteriore abbiamo molto più grip rispetto a quando siamo in fase neutrale”.
Vedere Jack Miller così dispiace, eppure come fai a dispiacerti davvero quando dall’altra parte c’è uno dei piloti più spettacolari degli ultimi vent’anni? Impossibile. Acosta, che ha sempre avuto grosse difficoltà sul bagnato, sembra aver risolto anche questo ostacolo: “È vero che in Moto2 facevo moltissima fatica sul bagnato, nel 2022 qui in Thailandia partivo quinto e mi sono ritrovato qualcosa come 22°. Abbiamo migliorato tanto e anche con la KTM abbiamo fatto molto giorni di allenamento sul bagnato che a Murcia (dove Acosta è nato e cresciuto, ndr.) non è facilissimo perché è come un deserto, ma abbiamo migliorato tanto. Ancora manca un pelino di confidenza coi freni in carbonio e tutto il resto, ma stiamo arrivando al livello a cui dobbiamo essere”.
Memorabile anche quando gli chiedono se adesso, guardando al campionato, punterà a chiudere come primo pilota KTM: “No, alla fine l’obiettivo principale è essere primo in campionato, non solo del gruppo delle KTM. Alla fine penso che questa gara ci abbia dato tantissima esperienza, come dicevo l’obiettivo dev’essere finire le gare perché delle ultime 11 ne ho finite quattro”.
E quindi sì, dispiace per uno come Jack, ma tutto sommato questo è il progresso, questo è lo sport. E lo spettacolo a cui ci sta preparando Pedro Acosta promette di essere memorabile.