Pedro Acosta domenica era da podio. Nel corso del cosiddetto "Misano 2" di domenica, cioè il GP dell'Emilia Romagna, stava viaggiando in quarta posizione sugli stessi tempi di Pecco Bagnaia, tenendo a distanza Marc Marquez, ma purtroppo la sua gara è terminata nella ghiaia. Nelle dichiarazioni rilasciate a Manuel Pecino dopo la gara ha fatto una disanima precisa di quanto accaduto, senza nascondere la sua rabbia: “Beh, lo accettiamo e andiamo avanti - dichiara riferendosi alla caduta - non c'è molto altro. Lo accettiamo e andiamo avanti. Le modifiche apportate alla moto rispetto a ieri hanno funzionato, siamo riusciti a seguire il ritmo di Pecco. È vero che forse nel primo giro con Binder ho perso molto, perché quando ero quarto ho perso mezzo secondo, un secondo. Ma credo anche che abbiamo raggiunto il limite del pacchetto che abbiamo. Sappiamo di poter essere sempre tra i primi quattro o cinque”.
Lo strapotere Ducati, d'altronde è più che evidente, sancito dal mondiale costruttori vinto con sei gare di anticipo… cosa resa più semplice anche dal fatto di avere ben otto moto in pista, ovviamente. Ma proprio perché stava girando bene l'incidente che ha fermato Acosta lo fa particolarmente arrabbiare: “È un peccato per l'incidente, perché avevamo anche un generatore rotto sulla griglia di partenza, quindi i nostri pneumatici erano piuttosto freddi. L'incidente è nato da lì, perché non è normale correre con una temperatura così bassa sul pneumatico anteriore. Non dirò che è stato a causa di questo, perché ho fatto dieci giri in quel modo, ma non ho raggiunto la temperatura che ho di solito. Malgrado questo andavo bene, perché eravamo lì, sulla linea dello 0,7, 0,8. Sono stato bravo a controllare Pecco davanti, perché ha fatto qualcosa di strano quando Bastianini e Martin lo hanno passato. Mi sono detto: 'Questo ragazzo deve gestire qualcosa che il resto di noi non sa'. Mi sono messo dietro di lui, stava tenendo un buon ritmo, quindi penso che oggi sarebbe stata una buona giornata per il podio”.
Ma le cose sono finite diversamente: “Sono arrivato alla curva 15, ho preso una buca come faccio sempre e mi si è chiusa davanti. Non abbiamo trovato molte spiegazioni su ciò che ho fatto di diverso. È difficile da spiegare. Sono solo incazzato perché sono caduto, che diamine! Oggi è stata una buona giornata e poi mi sono successe cose che hanno compromesso il risultato, mi fa davvero incazzare. Mi sono trovato bene con Pecco. Ero con lui, non si allontanava da me. Il distacco da Marc era già abbastanza stabile. Non è stato un momento di rischio eccessivo, alla fine è quello di cui abbiamo parlato durante il weekend: se riesco a stare con loro per sei giri, sto con loro. E dal sesto giro in poi, con Pecco, quello che lui guadagnava in un settore, io lo guadagnavo in un altro. Quindi, oggi sarebbe stata una buona giornata per fare una buona gara”.
Parlando invece di come si è conclusa la gara ha voluto dire la sua anche sul sorpasso di Enea Bastianini su Jorge Martin dando sostanzialmente ragione all'italiano: "Non credo che possa essere punito, lo dico anche perché non l'ha fatto a me (ride). Penso che si stia sorpassando come sempre: Valentino con Gibernau, Marc con Lorenzo. C'è stata una gara molto bella qui con Rossi e Lorenzo, tutti i grandi piloti della storia hanno fatto sorpassi del genere. Sono due settimane che diciamo che non si riesce a superare su questo circuito... che Martin si accontenti di un secondo posto". Anche la reazione plateale di Jorge secondo Acosta è stata fuori luogo e, anche dal punto di vista della gara, controproducente: “Penso che Martin avrebbe potuto reagire in modo diverso, credo che abbia perso un po' la concentrazione. Ha allargato molto sulla parte blu, alzando la mano, poi è stato molto lento in pista. Se Enea fosse stato penalizzato sul tempo non avrebbe comunque vinto. Poi, forse, se l'avessero fatta a me, l'avrei vista diversamente”.