Dopo il grande successo agli Australian Open Jannik Sinner torna a stupire, conquistando Rotterdam nell’ATP 500 e battendo in finale l’australiano Alex De Minaur in due set con un punteggio di 7-5, 6-4. La sua vittoria conferma lo stato di grazia del giovane tennista italiano, ora terzo al mondo. Pronto a sfidare i migliori giocatori per conquistare anche il secondo e terzo posto nel ranking Atp, il campione altoatesino non si ferma nonostante una condizione fisica non ottimale. Ma ha davvero senso per lui giocare tornei come quello di Rotterdam? Ecco tutti i motivi per cui tennisti come Sinner, non si concedono solo durante gli Slam.
Il peso dei tornei ATP
L’ATP – Association of Tennis Professionals – è l’associazione che racchiude i giocatori professionisti del tennis di tutto il mondo. La società nacque nel 1972 grazie a Donald Dell, Jack Kramer e Cliff Drysdale, che ne divenne presidente. La WTA – Women’s Tennis Association- è il suo corrispettivo femminile. Il circuito dell’ATP è composto da diversi tornei di diverse carature: ovviamente il peso più grande è rappresentato dai principali tornei del Grande Slam, Australian Open, Wimbledon, Roland Garros e US Open; maè sbagliato pensare che solo gli Slam contino per i tennisti e che, ad alti livelli, ci si concentri solo su tornei come Wimbledon. All'interno del circuito ATP infatti sono presenti anche tornei di grande importanza come le ATP Finals, gli ATP Tour Masters 1000, gli ATP Tour 500 e 250, il circuito Challenger e i tornei del circuito ITF. Tutti questi tornei, nessuno escluso, attribuiscono punteggi per le classifiche ATP, determinando un ranking in continua evoluzione. Per un tennista all'apice della propria carriera, che punta a una posizione rilevante in classifica, sarebbe folle pensare di partecipare solo agli Slam, anche per una questione meramente legata ai punti.
Montepremi e vincite
La posizione in classifica però non è l'unico motivo per cui grandi tennisti decidono di prendere parte a tornei considerati "minori". Tra le altre motivazioni c'è sicuramente quella legata ai montepremi. Le vincite dei tennisti cambiano in base all’importanza del torneo e alla posizione d'arrivo all'interno del tabellone. La vittoria dell’ATP Challenger conta un premio dai 35 mila ai 150 mila dollari; le ATP 250 dai 400 mila a 1 milione di dollari; le ATP 500 da 755 mila a 1,5 milioni di dollari; le ATP 1000 da 2,5 milioni a 3,5 milioni di dollari, fino ad un totale di 9 milioni di dollari per le ATP Finals. Tra gli Grande Slam invece il più remunerativo è l’Australian Open, con Sinner che grazie al successo in Australia ha portato a casa quasi 2 milioni di euro. Per un torneo come quello di Rotterdam l'italiano ha comunque ottenuto un prize money di grande valore: 399.215 euro per Sinner, che oltre a 500 punti ATP porta a casa un montepremi importante.
Allenamento, conoscenza e visione
Partecipare a campionati di minore importanza rispetto agli Slam, come gli ATP 500, è fondamentale per ogni tennista di alto livello. Oltre ai già citati benefici in termini di guadagni e punteggi, questi tornei offrono un'opportunità preziosa di esperienza, allenamento e crescita che non è possibile ottenere altrove. Partecipare a questo tipo di tornei offre ai tennisti l'opportunità di affrontare avversari di diverso livello, scontrandosi contro avversari che si conoscono bene (come nel caso di Sinner con De Minaur) o che non si conoscono per niente, imparando così difficoltà e punti di forza, tecniche per batterli o debolezze personali su cui lavorare. Un tennista in grande crescita come Sinner ha dovuto attraversare sconfitte brucianti, in tornei come quello di Rotterdam, contro avversari che oggi conosce perfettamente e che è diventato in grado di battere, proprio grazie alla profonda capacità di adattamento e visione che solo il gioco continuo può dare.
Per atleti di un livello inferiore poi tornei ATP 500 rappresentano anche la piattaforma ideale per guadagnare visibilità nel mondo del tennis. Nonostante non abbiano un’importanza mediatica come i tornei del Grande Slam, questi eventi attirano l'attenzione degli appassionati e dei media. Offrendo ai giocatori -emergenti e non- l'opportunità di farsi notare e di accrescere il loro seguito. È quindi del tutto sbagliato pensare che tennisti come Sinner si "stanchino inutilemente" nel partecipare a tornei come quello di Rotterdam, perché le loro agende sono studiate alla perfezione per sopportare il maggior numero di tornei utili per bilanciare allenamento e visione sul futuro, punti e classifiche, preparazione fisica e periodi di riposo.