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Il venerdì di Phillip Island? Marco Bezzecchi ingiocabile anche mezzo rotto (e in Aprilia si rischia una malsana idea). Pecco Bagnaia bene solo al mattino e con una richiesta…

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

17 ottobre 2025

Il venerdì di Phillip Island? Marco Bezzecchi ingiocabile anche mezzo rotto (e in Aprilia si rischia una malsana idea). Pecco Bagnaia bene solo al mattino e con una richiesta…
Record della pista e passo gara impressionante per Marco Bezzecchi in questa prima giornata di moto in pista a Phillip Island: Raul Fernandez, secondo, e Fabio Di Giannantonio, terzo, sono distanti. Pecco Bagnaia? Bene al mattino e con una sola moto ("con l'altra abbiamo grossi problemi"), ma è comunque in Q2. Però a preoccuparlo è altro: "oggi eravamo al limite con il vento e domenica sarà peggio, faremo una richiesta..."

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

“Piano, piano, piano”. Marco Bezzecchi l’ha ripetuto tre volte, rientrando al box e accogliendo così, con una raccomandazione a fare più piano possibile, l’abbraccio dei suoi dopo un venerdì a Phillip Island in cui ha lasciato solo le briciole a tutti gli altri (primo senza appello, con un tempo stratosferico addirittura più basso dell’ultima pole fatta sul tracciato australiano e con tre decimi di vantaggio su, Raul Fernandez, oggi secondo con l’Aprilia di Trachouse). Il Bez l’aveva detto già ieri in conferenza stampa: ho dolori ovunque, soprattutto alla schiena. Si porta dietro il gran botto fatto a Mandalika che è costato anche un intervento chirurgico a Marc Marquez, ma acciacchi e lividi, una volta in sella alla RS-GP, sono sembrati quasi qualcosa che l’ha aiutato a andare più forte. Guida perfetta su una pista che in alcune curve chiede anche di esagerare coi traversi, ferocia da pilota di una volta e occhi che raccontano una concentrazione mai vista. “A questo Marco – ha detto Paolo Bonora quasi commosso ai microfoni di Sky – dobbiamo dire solo grazie per tutto quello che sta facendo e per come lo sta facendo. Dispiace per quei due long lap, perché abbiamo stimato che si perderanno più di cinque secondi, ma vedremo”.

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Il riferimento, è chiaro, è alla penalità che Bezzecchi dovrà scontare domenica e pure al sogno buttato da là da un po’ tutti i commentatori sulla possibilità che un Bez così carico e così veloce a Phillip Island possa addirittura pensare di mettere gli stivali in testa a tutti nonostante quei cinque secondi e poco più che dovrà necessariamente lasciare sull’asfalto. E’ chiedergli troppo? Sicuramente sì e Bonora, che è un ingegnere, chiede di stare con i piedi per terra. Però il fatto che si possa sognare l’impresa serve a far capire quanto Bezzecchi, almeno in questo venerdì, sia risultato di gran lunga superiore a tutti gli altri. Anche il passo, oltre il giro record, è stato stratosferico. Tanto che, tra chi sogna l’impresa eroica, non sono mancati anche quelli che invece l’hanno buttata a ridere: se Marco Bezzecchi da mezzo rotto e tutto acciaccato come è va così forte, allora in Aprilia potrebbero pure pensare di pestarlo all’inizio di ogni settimana di gara. E’ chiaro che non lo farebbero mai e, anzi, è ancora più chiaro che un Bez così se lo abbraccerebbero ogni secondo. Per quello che fa. Per come lo fa. Per la responsabilità che s’è messo sulle spalle e per il professionista che si sta dimostrando dopo che in Aprilia c’era arrivato, inutile nasconderlo, come il secondo del campione del mondo Jorge Martin. Vuole il terzo posto in classifica generale e non lo nasconde.

“La moto va forte, la schiena molto meno – ha scherzato nelle interviste l’italiano – Non è particolarmente limitante nella guida, ma il dolore lo sento, comunque adrenalina e antidolorifici aiutano. Vedremo come andrà, perché chiaramente questo è solo il primo giorno, ma darò il massimo come sempre. La penalità? Bisogna solo accettarla e scontarla, a Mandalika ho commesso io l’errore perché, arrivando tardi sullo schieramento, mi sono dilungato nelle operazioni di partenza e ho perso concentrazione. Comunque oggi ho avuto buone sensazioni e questo deve renderci solo più positivi, per tutto il resto, compresa la scelta delle gomme, lavoreremo nel box per capire cosa sarà meglio fare”.

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Dietro al Bez, in questa prima giornata di moto in pista a Phillip Island, l’altra Aprilia di Raul Fernandez e la prima delle Ducati Desmosedici GP 25: quella di Fabio Di Giannantonio, sembrato da subito particolarmente a suo agio sul circuito australiano al contrario del suo compagno di squadra, Franco Morbidelli, che invece ha rimediato anche una brutta caduta in Curva1. E Pecco Bagnaia? Per l’italiano del Team Lenovo è stato un venerdì dal doppio volto: velocissimo al mattino, nonostante una moto sembrata nervosissima e spento e in difficoltà nel pomeriggio, quando è stato anche il pilota che ha messo in fila il minor numero di giri tra tutti. Per Pecco, comunque, l’obiettivo Q2 è centrato grazie al nono tempo di giornata. Bisognerà capire, però, per quale ragione Pecco e la sua Demsosedici sono sembrati quelli di Motegi al mattino e, solo poche ore dopo, risultavano molto più simili a quelli di Mandalika. “Onestamente non è stata una giornata ideale – ha ammesso - Non avevo stabilità nella parte anteriore della moto e dobbiamo migliorarla, ma ci stiamo lavorando e il team sta già facendo di tutto per capire se domani potremo essere più veloci. Abbiamo molti problemi con una delle due moto, ma con l’altra mi trovo bene. Qui il problema, comunque, rischia di essere il vento. Oggi era già al limite e domenica sarà difficile a causa delle condizioni. Penso che chiederemo in Safety Commission di cambiare e fare la gara lunga domani invece che domenica".

Intanto, aspettando di capire se i piloti faranno davvero questa richiesta (come nel 2023, ndr) e se sarà accolta, per quanto riguarda il resto dello schieramento, da segnalare l’ottavo tempo di Pol Espargarò che, nonostante il ruolo di collaudatore e quindi le pochissime occasioni avute di essere della partita, è riuscito a piazzarsi come migliore dei piloti KTM, centrando la Q2 e mettendosi addirittura alle spalle Pedro Acosta (decimo), che a Phillip Island è sembrato più spettacolare che incisivo. Tra Fabio Di Giannantonio, terzo, e Pol Espargarò, ottavo, la Yamaha di Fabio Quartararo (quarto), la Ducati di Alex Marquez (quinto), l’altra Yamaha di Alex Rins (sesto) e la Honda di Luca Marini (settimo).

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La classifica del venerdì di Phillip Island

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