La Michelin è stata messa pesantemente sotto accusa dopo il Gran Premio del Qatar. I problemi allo pneumatico posteriore evidenziati ieri da Pecco Bagnaia in Sprint Race e probabilmente amplificatisi oggi in Gara nel caso di Jorge Martín non possono che chiamare in causa il gommista della MotoGP, che sta visibilmente condizionando il Mondiale. Una lotta al titolo che, per tasso agonistico e spettacolarità, meriterebbe discorsi di ben altro tenore. Invece si continua a parlare di gomme difettose, di pressioni da controllare, di consumi atipici. È evidente che per l'azienda di Clermont-Ferrand Lusail non sia stata una passeggiata. Le scusanti ci sono: asfalto nuovo (da sempre una variabile temibile per i gommisti), sabbia in pista e condizioni di umidità e temperatura che - essendo nel deserto - cambiano repentinamente. Se la MotoGP - come accadeva fino a dodici mesi fa - avesse disputato il Gran Premio inaugurale della stagione in Qatar, probabilmente l'eco delle problematiche Michelin sarebbe stato inferiore. Invece i difetti sono venuti a galla nel momento più importante e decisivo del 2023, colpendo direttamente i protagonisti della lotta al titolo. Comprensibile, quindi, il polverone che i piloti hanno alzato sul gommista. Se Jorge Martín ha definito "vergognosa" la situazione e Pecco Bagnaia nel retropodio ha rimarcato come le atipicità della sua Sprint Race gli facciano ancora "girare le balle", Franco Morbidelli ha riassunto alla perfezione il punto di vista dei piloti su ciò che pare sia andato storto in Qatar: "È stata una gara strana, mi aspettavo totalmente un'altra performance. Purtroppo non avevo nessun tipo di grip, il feeling è stato pessimo per tutta la gara e ho solo pensato a portarla a termine. Sembra che qui la qualità delle gomme fosse incostante. È capitato a turno ad ognuno di avere gomme meno performanti. Ad alcuni è successo in momenti meno importanti, ad altri in momenti più importanti".
Nel post gara, uno degli uomini più ricercati, è stato Piero Taramasso (resposabile in pista per Michelin), che ha spiegato la versione del costruttore francese, riferendosi in particolare ai problemi riscontrati da Jorge Martín: "Sono stati 22 giri in un tracciato difficile con un nuovo asfalto. Così siamo arrivati qui senza informazioni. Viste le sollecitazioni e i consumi che si sono visti sulle gomme ieri, la maggior parte dei piloti hanno montato la hard sia all'anteriore che al posteriore. I tempi sono stati buoni, ci aspettavamo un ritmo di gara più lento e meno consistente. A riprova del fatto che le prestazioni siano state sorprendenti c'è il giro veloce di Enea Bastianini, effettuato all'ultimo passaggio. È stata una gara abbastanza positiva per noi, l'unica nota negativa riguarda la performance di Jorge Martín. Si è lamentato innanzitutto della gomma posteriore, ma poi anche dell'anteriore perché ha spinto molto sull'avantreno. Dobbiamo guardare i dati, perché ora come ora non è facile sbilanciarsi sulle gomme. L'unica cosa che posso dire è che abbiamo controllato la storia della gomma posteriore di Martín. È stata costruita in Francia e ha viaggiato direttamente fino a qui. Non è mai stata preriscaldata, quindi al momento non abbiamo altre indicazioni. Di sicuro guarderemo i dati incrociandoli con quelli del Team Pramac, e se avremo notizie informeremo Jorge Martín e tutti gli appassionati di MotoGP riguardo a ciò che è accaduto".