Mullett dentro al casco dei Sex Pistols, 25 punti, mossa del Puma in mezzo alla pista di Silverstone: Marco Bezzecchi è questa roba qui quando vince, una roba dell’altro mondo. Festa vera come quella di Johann Zarco a Le Mans, perché arriva nel momento perfetto per lui e per l’Aprilia che sta cercando di riprendersi Jorge Martín con pugno di ferro in guanto di velluto. Sì, senza la rottura dell’abbassatore al 12° giro probabilmente avrebbe vinto Fabio Quartararo. E sicuramente l’Aprilia lavora meglio del solito su questo tracciato perché le staccate sono poche e la stabilità in percorrenza diventa fondamentale. Ma che importa? A Marco e all’Aprilia serviva questo e serviva adesso.

Così Silverstone ha l’11° vincitore diverso su questo tracciato e noi l’ennesimo motivo per ricordare che la domenica è sacra per le gare, per le moto. Che ne vale sempre la pena.“Non è stato semplice, sono mesi difficili”, ha raccontato Bezzecchi dopo il GP ai microfono di Sky. “Ovviamente quando le cose non vano in quello che tieni di più al mondo è sempre dura. Quindi la mia famiglia, l’Academy, Vale… tutti mi sono stati vicini. Era ora che arrivasse questa vittoria. Sai, quando non te l’aspetti è il momento più giusto. Gran gara, bellissima, sono contento che sia stato così. Onestamente non so se avrei preso Fabio, dubito perché era lontano. Però stavo andando forte e mi sembrava di vederlo più vicino tutte le volte, poi lui è stato molto sfortunato e io ho avuto una botticella di culo, però chi se ne frega, ho fatto una gran gara: partivo decimo e ho fatto una rimonta… mi sarei sicuramente tolto una bella soddisfazione, però così è proprio una libidine. Sicuramente sappiamo che dovremo continuare a lavorare e non sarà sicuramente facile, anzi: sarà sicuramente molto difficile. Noi non abbiamo mollato, abbiamo passato giornate molto, molto brutte e niente ci ha buttato giù. Quindi perché smettere di crederci proprio adesso, che è il momento migliore?”.
Già, perché non farlo. È in frasi così che capisci perché una squadra dovrebbe averne sempre di piloti come Marco Bezzecchi. Lui, dopo aver svuotato un paio di bottiglie di Prosecco addosso alla squadra, parla solo di godimento: “Diciamo che i ragazzi mi hanno dato una mano sicuramente a farmi rendere conto che ho vinto”, spiega ridendo. “Se la vivo come una rivincita? Più che una rivincita questa è una grande goduria”. E poi ancora: “Sappiamo di dover lavorare dieci volte più degli altri ma siamo anche dieci volte più ignoranti”.
La scelta della gomma morbida, che fino a cinque giri dalla fine era sembrata una follia, ha effettivamente pagato. Bezzecchi la racconta con leggerezza, senza farla passare per un capolavoro di strategia: “Con la media è da un po’ di gare che non mi trovo, quando ho visto che nella tyre allocation c’era la stessa media che ci portano di solito ero abbastanza accapannato perché le condizioni meteo qui sono sempre una bega ma con la soft si fatica sempre. Ho provato la hard nei giorni scorsi e forse con queste temperature ce l’avremmo fatta, ma c’era un vento gelido e ho pensato che non potevamo prenderci questo rischio. È stata dura perché in staccata la stressi molto la soft, così ho cercato - con calma - di portarmi avanti il più in fretta possibile. Ci sono riuscito, poi con un po’ d’aria fresca la gomma lavora bene. La moto si è comportata bene, chiaramente è sempre difficile prevedere le raffiche di vento, ma i punti sono stati sempre un po’ quelli per tutta la gara. Quando c’è vento sei teso e il trucco è cercare di stare sciolti. Idalio Gavira mi ha insegnato che il vento è un mio amico, ho cercato di ricordarmi questo suo consiglio”.

Per il resto: accapannarsi è roba da romagnoli, è prendersi male. Il Puma è un pazzo sui social. Il casco è una dedica ai Sex Pistols, il punk inglese che è un po’ come Marco Bezzecchi. Nel frattempo, Jorge Martín è tornato a parlare, in un certo senso, con l'Aprilia, facendo i complimenti alla squadra e a Bezzecchi. E tra una settimana, a Misano, ci sarà l’Aprilia All Stars, gratis per tutti: impossibile per Marco trovare un momento migliore per parcheggiare la sua moto sul tetto del mondo.

