1998: Mika Hakkinen e David Coulthard si qualificano in prima e seconda posizione per il Gran Premio di Spagna, una doppietta iconica per la McLaren. Ben ventisette anni dopo, sul circuito del Montmelò la McLaren sorride ancora, perché ci sono Oscar Piastri e Lando Norris davanti a tutti in griglia di partenza. L’australiano ha conquistato la pole position con un tempo di 1:11.546, con compagno di squadra a solo due decimi di distacco - con la lotta interna tra i due che continua seppur silenziosamente. Ormai si sà, è una certezza: Piastri ha mostrato una maturità straordinaria in tutte le fasi della qualifica, gestendo alla perfezione le gomme e sfruttando ogni millimetro della pista catalana. La pole del leader del campionato non è frutto del caso, ma il risultato di una vettura praticamente perfetta e di un pilota in piena ascesa, che sta vivendo a pieno il suo momento d’oro.

La McLaren è arrivata in Spagna con un importante pacchetto di aggiornamenti aerodinamici, in particolare sulla parte anteriore del fondo e sulle pance laterali, studiati per migliorare il flusso d’aria verso il diffusore. In più, non c’è storia se si parla di gestione pneumatici: a Barcellona il tracciato ha raggiunto delle temperature altissime e la McLaren non sembra nemmeno sapere il significato di degrado - qualità importante per la gara della domenica, dove il vincitore potrebbe dipendere anche solo dalla gestione delle gomme. La differenza con Lando Norris si percepisce nelle parole dell’australiano dopo la qualifica: “L’anno scorso qui sono andato male, quest’anno sono in pole - ho migliorato tutto quello che potevo”. Il britannico invece sembra sempre sul filo del rasoio che lo separa dalla crisi: c’è, ma non al 100%.

Subito dietro le due vetture papaya, tornano agguerriti Max Verstappen e George Russell, con l’olandese davanti ma con lo stesso tempo - solo perché l’ha fatto registrare con qualche centesimo d’anticipo rispetto al pilota della Mercedes. E conoscendo il quattro volte campione del mondo (soprattutto dopo quanto visto durante il Gran Premio di Imola) la partenza sarà concitata, perché dai semafori alla prima curva il rettilineo non è poi così lungo. Grande prestazione invece quella di Andrea Kimi Antonelli, sesto al Montmelò e in ripresa dopo il difficile weekend di Monaco. Tra i due alfieri della Mercedes invece si è piazzato Lewis Hamilton, più rapido di Charles Leclerc che invece ha preferito pensare alla gara strategizzando con gli pneumatici.
Il monegasco infatti ha scelto di conservare un set di gomme soft per la gara, sacrificando gli ultimi tentativi in qualifica e accontentandosi della settima casella della griglia. Casco già riposto nella sua area, balaclava in mano e occhi fissi sui monitor: così Charles Leclerc ha passato la seconda metà del Q3. E se viene da chiedersi il perché, per il pilota della Ferrari ha già la risposta: “Ho deciso di puntare sulla scelta che ritengo migliore in vista della gara - se faremo una brutta figura mi assumerò tutte le responsabilità di questa scelta, se andrà bene sarò felice di prendermi il merito di aver spinto la squadra in questa direzione” ha spiegato il monegasco, che punta proprio al podio con una strategia (si ipotizza) diversa dal resto della griglia. E va bene avere davanti Sir Lewis, perché tanto non accadeva dalla Cina in qualifica e per il Gran Premio Leclerc ha i suoi pensieri - per la prima volta già chiari. Dalla parte del box numero 16 è difficile vedere questa sicurezza: chissà che non sarà proprio quella a fare la differenza a Barcellona.

