Nel paddock è facile incontrarlo ancora, perché Ramon Forcada, adesso, ha portato la sua impressionante esperienza in MotoE e quindi è rimasto nel giro. Però nel corso della sua lunghissima carriera è stato al fianco di Jorge Lorenzo, Maverick Vinales, Franco Morbidelli nell’anno del quasi mondiale e ha visto passargli sotto gli occhi tutte le più grandi leggende della MotoGP moderna. Ecco perché quando parla tutto quello che dice è considerato oro colato, visto che può permettersi di andare anche un pochino più oltre di tutti gli altri. Lo ha fatto anche questa volta, in una lunghissima intervista a Mundo Deportivo, in cui il primo degli argomenti sul piatto è stato, manco a dirlo, l’ingaggio di Marc Marquez da parte di Ducati.
Forcada è convinto che a Borgo Panigale non volevano che le cose andassero come sono andate, ma che invece chi ha fatto sì che tutto prendesse esattamente questa piega sia stato proprio Marc Marquez. “Avevano altri piani, questo è quello che penso – ha spiegato riferendosi a Ducati – Volevano avere sia Pecco che Marquez e Martin, ma c’erano troppi ego in gioco che si contendevano la migliore moto sulla griglia. Alla fine tutto è andato come voleva Marc: ha davvero giocato bene le sue carte”.
Un altro, quindi, che, dopo Dani Pedrosa, descrive un Marc Marquez lucido e calcolatore che aveva studiato tutto nel dettaglio sin dalla decisione di lasciare la Honda alla fine della scorsa stagione. “Alla fine la Ducati si è adeguata ai tempi che Marc ha fissato” – ha commentato ancora Forcada. Il riferimento, è chiaro, è al rifiuto di una Desmosedici ufficiale che avesse le livree di Pramac da parte dell’otto volte campione del mondo, con Ducati che a quel punto s’è trovata costretta a perdere sia Jorge Martin, verso Aprilia, sia la stessa Pramac, che dal prossimo anno utilizzerà moto Yamaha. “Comunque non credo che in Ducati adesso rallenteranno Jorge Martin o lo stesso Marc Marquez per far sì che a vincere sia la squadra ufficiale – ha proseguito l’ex capomeccanico di Jorge Lorenzo - Il vantaggio di Pecco è che è la sua moto: ha fatto lui questa Ducati e Márquez dovrà adattarsi. Marc non è più il killer di un tempo. Ha sempre più assi degli altri e li gioca molto bene, ma quello che vedo è un Marc che forse è un po' diverso a causa della sua età, a causa degli infortuni che ha avuto, a causa del suo adattamento alla moto, a causa della differenza di stile, a causa di tutta questa differenza in pista. Già il fatto che si sta giocando un mondiale senza vincere gare è qualcosa di nuovo".
Per Forcada, comunque, il mondiale 2024 è ancora apertissimo e Marc Marquez, Pecco Bagnaia e Jorge Martin non sono gli unici che si contenderanno il titolo: “C’è anche Enea Bastianini, non possiamo dimenticarlo perché sta facendo davvero molto bene”. Tutti i movimenti di mercato, dunque, condizioneranno secondo Forcada molto poco rispetto a quelle che saranno le sentenze della pista. E il motivo, secondo l’esperto capotecnico spagnolo, è uno solo: “I piloti sono un po' autistici nel senso buono del termine – ha concluso - Nel momento in cui sono in moto dimenticano tutto quello che c'è intorno. Non c'è pilota capace di frenare come frenava, ad esempio, Bastianini al Mugello mentre magari sta pensando al suo futuro. Se guardi al Mugello, nella vittoria di Pecco c'erano nove decimi dal giro più lento al giro più veloce. Non puoi fare queste cose se nella testa nei hai altre. Un'altra cosa è quando scendi dalla moto, ma è a questo che servono i manager. Un pilota vuole fare solo il pilota, al resto lascia che a pensarci sia chi lavora per lui”.