Ci sono tre tute nere sul podio di Silverstone. Due hanno le sfumature arancioni, le stesse di chi da inizio stagione sta dominando e che, nonostante il caos e la pioggia inglesi, ha messo a segno l’ennesima doppietta, con Lando Norris primo e Oscar Piastri secondo. La terza ha, invece, le sfumature verdi: è quella della Sauber, che con Nico Hulkenberg beffa la Ferrari di Lewis Hamilton e realizza un’impresa, sullo stesso tracciato su cui la storia della F1 è stata scritta. Sì, perché prima di oggi quel pilota non era mai salito sul podio del Mondiale, nonostante le tanti stagioni tra i venti piloti migliori al mondo. Lui che, all’inizio della sua carriera, vuoi per nazionalità e per i risultati che lo avevano portato a correre tra i grandi era stato accostato a Michael Schumacher oggi realizza un’impresa, difficile da dimenticare.

Una giornata incredibile, ancor di più se si considera che quella vettura color nero e verde scattava dalla penultima casella della griglia, con alle sue spalle solo l’Alpine di Franco Colapinto. E alla bandiera a scacchi, dopo 238 gare disputate - record per maggior numero di GP senza una vittoria o senza finire tra i primi tre -, Nico Hulkenberg sale per la prima volta in carriera su quel podio tanto sognato, lasciandosi ancora una volta alle sue spalle la Ferrari di Lewis Hamilton, dopo quel sorpasso che tanto fece discutere nelle fasi finali del gran premio di Spagna. Una storia nella storia dopo che, nella giornata di giovedì, il direttore generale della squadra, Mattia Binotto, aveva dichiarato di essersi “emozionato” nel vedere i suoi piloti conquistare i punti, unico obiettivo stabilito all’inizio del 2025. A Silverstone è successo molto di più, ma non per caso: sono stati perfetti dall’inizio alla fine, rischiando quando serviva e conquistando una terza posizione che ha il sapore di una vittoria, ripagando gli sforzi di un’intera squadra oltre che di un’intera carriera.
Condividono il podio con chi, anche questa volta, è stato semplicemente un passo avanti a tutti gli altri, perché di fronte a questa McLaren non c’è condizione che tenga. In casa Lando Norris vince e festeggia, nonostante a guardare tutti gli altri dagli specchietti per gran parte della gara è stato Oscar Piastri: all’australiano però è bastata una piccola ingenuità alla ripartenza dopo Safety Car per porgere, sul piatto d’argento, la prima posizione al compagno, che mette così a segno il colpaccio. Poteva finire a -22 nella classifica del Mondiale e, invece, alla bandiera a scacchi accorcia a -8, rilanciando definitivamente le proprie speranze di titolo. Questa volta però, dopo non aver festeggiato il trionfo in Austria, se l’è goduta al massimo Lando Norris, con tanto di scena emozionante quando, abbracciandolo, la mamma gli dice “Adesso divertiti”. È felice, mentre il compagno recrimina senza mezzi termini perché quella penalità, per aver frenato in maniera eccessiva prima della bandiera verde post Safety Car, sembra non accettarla, nonostante dica di essersi messo nei guai da solo.
Alle spalle dei primi tre c’è Lewis Hamilton, l’eroe di casa che interrompe la sua striscia di undici stagioni sempre a podio iniziata nel lontano 2014. Ci ha provato in tutti i modi ma senza riuscirci, dopo un venerdì scoppiante e una qualifica deludente, ma speranzoso di poter far sognare i suoi tifosi ancora una volta. Così non è stato, complice la pioggia che è andata contro le prestazioni della SF-25, stessa cosa successa alla Red Bull di Max Verstappen, quinto al traguardo dopo una lotta durata 52 giri contro la RB21. È instabile, visto anche il setup scarico scelto al termine delle qualifiche e in pista lo si vede, perché mai l’olandese ha commesso così tanti errori, tra lunghi e testacoda, in una sola gara. Ancor peggio però è andata alla Ferrari di Charles Leclerc che, dopo la grande ambizione mostrata nel corso del Media Day, è costretto a vivere una gara da incubo: prima l’azzardo strategico che non ha pagato scegliendo di partire con gomma slick, poi la lotta nelle retrovie e infine un lungo appena rientrato in pista nelle fasi finali. Un fine settimana da dimenticare, dopo l’errore in qualifica e quei pugni sul volante della sua SF-25, consapevole di aver buttato via una grande occasione.

Stesso discorso vale per Mercedes, finita ko con Kimi Antonelli, centrato in pieno da Isack Hadjar, e solo decima con George Russell, vittima delle stesse vicissitudini affrontate da Leclerc. Davanti a lui finiscono Pierre Gasly (6°), Lance Stroll (7°), Alex Albon (8°) e Fernando Alonso (9°), con Oliver Bearman (11°) ad accarezzare la zona punti. Delude Carlos Sainz, solo dodicesimo, mentre sempre peggiore è la situazione di Yuki Tsunoda che in Inghilterra finisce quindicesimo e ultimo. È stata una gara pazza, proprio come ai microfoni di Sky aveva pronosticato Ivan Capelli al termine delle qualifiche, con una lotta al titolo Mondiale ancor tutta da scrivere. Oscar ha sbagliato, mentre Lando ha accorciato. La battaglia è più viva che mai.

