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Se cantare “ho visto Maradona” non vi basta, leggete cosa ha fatto Michael Dunlop al TT 2025 con la Ducati Panigale V2 (nuova regina del Mountain)

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

3 giugno 2025

Se cantare “ho visto Maradona” non vi basta, leggete cosa ha fatto Michael Dunlop al TT 2025 con la Ducati Panigale V2 (nuova regina del Mountain)
Giacomo Agostini, i fenomeni dell'era americana, Valentino Rossi, Marc Marquez? Tutte leggende, per carità, ma il vero re delle motociclette si chiama Michael Dunlop e al Tourist Trophy ha scritto per la trentesima volta una pagina di storia. Questa volta, tra l'altro, con una Panigale V2, riportando Ducati sul tetto del mondo anche nella corsa delle corse

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Cantate “ho visto Maradona” pensando che di meglio non possa esistere? Mettetevi seduti, perché c’è una storia da raccontare. Roba che ha a che fare con un’isola irlandese in cui si celebra la vita sfidando la morte, roba di matti veri che alle vie di fuga che salvano preferiscono i muretti che spappolano, roba che ha attraversato la storia e le polemiche. E che, per 30 volte, ha visto un uomo mettere gli stivali sul gradino più alto del podio degli eroi veri. Signori, il Maradona delle motociclette non è Marc Marquez, non è Valentino Rossi e non è nessuno di quelli che ci ricordiamo ogni anno, ma è un “vecchio ragazzo” di cui ci si ricorda, generalmente, solo tra maggio e giugno: Michael Dunlop. Sì, il “vecchio ragazzo” ha scritto un nuovo capitolo della storia del motociclismo conquistando la trentesima vittoria al Tourist Trophy dell’Isola di Man, imponendosi nella gara Supersport del TT 2025 con una Ducati Panigale V2 del team Milwaukee MD Racing. Un trionfo che non solo consolida il suo primato assoluto nella competizione, ma segna anche il ritorno del marchio italiano sul gradino più alto del podio dopo tre decenni di assenza nell’era moderna delle due ruote.

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La cronaca di un duello epico risolto all’ultimo

La gara, ridotta da tre a due giri per decisione degli organizzatori, si è trasformata in un testa a testa di muscoli e nervi tra Dunlop e Dean Harrison. Partito alle 15:15, Harrison (Honda CBR600RR) ha subito preso il comando, accumulando un vantaggio di 7,4 secondi alla fine del primo giro, grazie a una velocità media di 206 km/h. Il pilota nordirlandese, però, ha iniziato a recuperare terreno nel secondo giro, strappando record settoriali da Glen Helen a Ballaugh e poi fino a Ramsey.

A Ballaugh Bridge, punto cruciale del tracciato, Dunlop ha sorpassato Harrison per soli 0,104 secondi, innescando una rimonta di cui sull’Isola si parlerà per almeno un altro secolo. Con un ultimo giro a 209,5 km/h di media, ha ampliato il divario fino a 10,229 secondi sul rivale, tagliando il traguardo con un margine che ha lasciato senza parole gli oltre 40mila spettatori presenti sul Mountain.

Stunning shot down Glencrutchery Road on the flying lap 😍 pic.twitter.com/UV9u4lkt6p

— Isle of Man TT Races (@ttracesofficial) June 2, 2025

Il ritorno della Ducati: un simbolo storico

La vittoria con la Panigale V2 non è solo un successo personale per Dunlop, ma un evento storico per Ducati. L’ultimo trionfo del marchio bolognese nella classe Supersport risaliva al 1995, quando Robert Holden trionfò nella categoria Singles. Con questa impresa, Dunlop diventa il primo pilota a vincere con sette costruttori diversi al TT, confermandosi “il più versatile della storia” della competizione.

La scelta della Ducati, equipaggiata con un motore da 955 cc si è rivelata decisiva. Già durante le qualifiche, il nordirlandese aveva dimostrato di avere una moto competitiva, piazzandosi secondo nonostante una velocità media più bassa nel primo giro. “Ho spinto al massimo – ha raccontato il grande sconfitto Harrison - ma Michael aveva qualcosa in più”.

Brookes is not letting go of Todd over the Mountain 😵 pic.twitter.com/0JK5IKRWmG

— Isle of Man TT Races (@ttracesofficial) June 2, 2025

Retroscena e protagonisti

La corsa non è stata priva di colpi di scena. Paul Jordan (Jackson Racing Honda) e Mike Browne si sono ritirati rispettivamente a Glentramman e Sulby Bridge, mentre Michael Evans (Smith Racing Triumph) ha abbandonato a Stella Maris dopo un incidente senza conseguenze fisiche. Questi ritiri hanno permesso a piloti come Josh Brookes di risalire dalla decima alla quinta posizione. Sul podio, accanto a Dunlop e Harrison, si è piazzato però James Hillier (Kawasaki ZX-636R), al suo 15° podio nella carriera al TT. Davey Todd (Honda CBR600RR) ha chiuso quarto, confermando la sua crescita come uno dei rivali più pericolosi per il dominatore di Ballymoney.

Un record scritto nella leggenda

Con questo successo, Dunlop supera ogni precedente statistica: 14 vittorie in Supersport, 7 costruttori diversi, e una longevità agonistica senza pari. La sua capacità di adattarsi a tecnologie e categorie differenti – dalle Superbike alle Supertwin – lo rende un caso unico nel motociclismo mondiale. La sua trentesima vittoria arriva in un anno già segnato da sfide intense, come il ritiro alla North West 200 per problemi tecnici, evento che non ha scalfito la sua determinazione. “Ogni gara qui è una guerra – ha detto - ma oggi abbiamo scritto la storia. Dedico questo successo al team e alla Ducati tutta”. Il prossimo obiettivo? Superarsi ancora.

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