Di quanto tutti i piloti Honda siano contenti degli sviluppi portati dalla Casa di Tokyo in Malesia ne avevamo già parlato qui, a margine della due giorni di shakedown. Luca Marini e Joan Mir per il Team Repsol, oltre Johann Zarco e Taka Nakagami per la squadra di Lucio Cecchinello, avevano espresso all'unanimità una moderata soddisfazione per la RC213V versione 2024, che sembra agile, divertente da guidare, ciclisticamente inappuntabile. Dopo la tre giorni di test ufficiali un altro segnale positivo per Asaka: le sensazioni dei piloti non sono cambiate; la moto del 2024 è nettamente migliore dell'esemplare che tanto aveva fatto tribolare Marc Marquez e compagnia l'anno scorso. Ad essere cambiati - nel corso dell'ultima settimana - sono i riferimenti cronometrici, che forse hanno dato una misura più completa, indicativa e realistica dei passi avanti compiuti da Honda. Perché durante i test ufficiali sono scesi in pista tutti i big, piloti Ducati su tutti, che alla svelta hanno sgretolato il record sul giro di Sepang. La prima Honda, quella di Joan Mir, non è andata oltre la decima posizione, a quasi sette decimi dall'1'56"682 firmato da Pecco Bagnaia. La seconda RC213V classificata, quella di Nakagami, si è fermata ad un secondo di distacco dal campione del mondo in carica. Il giapponese ha preceduto Zarco e Marini, sedicesimo e diciannovesimo, entrambi ad un secondo e tre decimi dalla vetta. La Honda sarà migliorata, sì, ma a quanto pare - finora - non ha recuperato terreno sulla Desmosedici, stella polare della MotoGP odierna.
Allora, al termine della settimana di Sepang, Luca Marini - intercettato da Sky - ha provato a fare un punto della situazione. La speranza del numero 10 viene riposta sugli sviluppi che Asaka porterà nei prossimi test in Qatar, prima dell'inizio del campionato. Pezzi nuovi per un definitivo salto di qualità che la Honda, in ogni caso, sembra aver già spiccato. Marini, infatti, ha sottolineato come il margine di miglioramento, suo e della moto, sia ancora significativo. Le parole di Luca sono supportate dall'ottima prestazione di Mir, grazie alla quale HRC può lasciare Sepang complessivamente soddisfatta: "C'è da dire che la moto è migliorata tanto in questi ultimi giorni. Joan ha fatto un bellissimo giro, 1'57"300 inizia ad essere un ottimo tempo a Sepang, nonostante le Ducati abbiano fatto spavento. La Honda sinceramente è molto diversa da guidare rispetto alla Ducati, e io ancora mi devo adattare. Poi dobbiamo lavorare meglio sul setting, cercare di trovare una nostra configurazione di base. Nella seconda parte dell'inserimento mi manca un po' di 'turning', fatico a far girare bene la moto, soprattutto durante il time attack con gomme fresche. Cerco di essere più deciso in frenata, di fare il tempo in frenata, però poi vado un pelo largo, non riesco a farla curvare e quindi sono un po' più lento. Per quanto riguarda lo sviluppo abbiamo capito qual è la direzione da intraprendere, sicuramente sarà molto importante continuare a lavorare molto anche in Qatar, dove arriveranno anche nuove parti, soprattutto di aerodinamica. Se devo deliberare il motore? Abbiamo utilizzato più specifiche e possiamo scegliere, adesso avremo una riunione tutti insieme e decideremo. Se ho visto qualcosa che mi ha colpito in pista? Ho girato molto spesso da solo, però ho guardato i tempi e mi sembra il solito livello incredibile della MotoGP, come tutti gli anni (ride)".