Fabio Di Giannantonio correrà in Australia e Tailandia per poi tornare in Italia, operarsi alla spalla sinistra e rinunciare al finale di stagione con l’obiettivo di farsi trovare pronto per il 2025. Ad annunciarlo, con un comunicato congiunto assieme al VR46 Racing Team, è stato lo stesso pilota romano, il quale ci ha raccontato più volte di volerci provare. Diggia attualmente è decimo in campionato a 134 punti a pari merito con Marco Bezzecchi e Aleix Espargarò: saltare questi GP è sicuramente un peccato da questo punto di vista, eppure partire male il prossimo anno sarebbe peggio. Così, mentre in pista si consuma la sfida tra Bagnaia e Martín, Ducati comincia a pensare a un sostituito per Di Giannantonio: il primo ospite in lista è, senza dubbio, Michele Pirro, che da collaudatore ufficiale Ducati è la prima persona a cui è rivolgersi in questi casi.
Il romanticismo non ha mai fine
Come di consueto però, le suggestioni romantiche si sprecano. Qualcuno suggerirà alla VR46 di assumere per un weekend il grande capo, riportando in pista Valentino Rossi. Un’eventualità che ha dell’impossibile tutto considerato, ma a cui basterebbe una semplicissima domanda per chiudere la questione: ma voi, ricordati dal mondo delle corse come fuoriclasse assoluti, vorreste tornare per un weekend a farvi bastonare anche dall’ultimo disgraziato in griglia? Esatto, neanche per denaro. Se poi il denaro ce lo devi mettere tu che per correre non hai mai pagato, la cosa diventa ridicola.
Più seriamente: a prendere la decisione in questo caso dovrebbe essere Ducati, che oltre a Michele Pirro starebbe tenendo in considerazione due nomi: Andrea Iannone e Niccolò Bulega. Il primo, un po’ per il passato con Ducati in MotoGP (fu lui a vincere la prima gara con una Desmiosedici dopo l’era Stoner) e un po’ per il peso mediatico sembra il grande favorito. Ad anticiparlo in esclusiva, con un articolo su MotoSprint, è il collega Gianmaria Rosati, che non solo ha fatto un bel lavoro a tirare fuori la notizia ma, pare, ha anche diverse fonti a confermarla.
Rivedere Iannone in MotoGP, seppure per una wildcard, sarebbe una sorta di chiusura del cerchio e un nuovo significato per la fenice che Andrea porta sul casco dopo quattro anni di squalifica, specialmente se consideriamo che lo farebbe in Malesia, a Sepang, dove cominciò quella lunghissima storia con l’agenzia mondiale antidoping.
Una comunicazione ufficiale in questo senso è ancora lontana, ma c’è da pensare che avremo presto delle notizie in merito.