Jannik Sinner è fermo ai box, ma il tennis italiano no. Matteo Berrettini continua la sua risalita e si prende un altro quarto di finale pesante, stavolta all’Atp 500 di Dubai, battendo l’australiano Christopher O'Connell che conferma la solidità ritrovata dell’ex numero 6 del mondo. Con questa vittoria, Matteo blinda il suo rientro in top 30, assicurandosi anche una testa di serie a Indian Wells, e si prepara alla sfida contro Stefanos Tsitsipas, il vero test per capire se il Berrettini di una volta è davvero tornato. Sul cemento di Dubai, il romano ha dovuto faticare nel primo set, trovando la chiave di volta nel tie-break, giocato in maniera perfetta dopo aver superato qualche difficoltà nei game precedenti. Nel secondo parziale, ha preso subito il comando con un break in apertura, controllando il match fino al 6-2 finale. Un'altra prova di solidità, anche mentale, dopo il buon torneo disputato a Doha: “Sono felice perché sono in salute e sto giocando bene. L’anno scorso di questi tempi non giocavo nemmeno, mi stavo solo allenando con tanti punti di domanda nella testa. Ora sento di essere sulla strada giusta”, queste le parole di The Hammer.
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Dopo mesi passati più in infermeria che in campo, il vero Berrettini sembra essere finalmente tornato. Il suo 2023 è stato un calvario tra infortuni, dubbi e ripartenze mai definitive, ma questa volta il romano appare fisicamente integro e mentalmente più solido. Il suo obiettivo non è solo risalire il ranking, ma ritrovare quella continuità che gli è mancata nelle ultime due stagioni. La sua ultima semifinale in un Atp 500 risale a Stoccarda 2022, quando arrivò fino in finale, mentre per trovare l’ultimo acuto importante in un Masters 1000 bisogna tornare a Madrid 2021. Adesso, con il rientro in top 30 assicurato e la prospettiva di essere testa di serie nei prossimi tornei, Berrettini può guardare avanti con fiducia. Ma il test vero arriva ora: Tsitsipas ai quarti è un avversario di livello, uno che fino a qualche mese fa frequentava stabilmente la top 5 e che, seppur in un momento meno brillante, resta un banco di prova perfetto. Matteo può tornare a competere con i migliori? Può davvero puntare a un’altra seconda settimana in uno Slam?
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Più in là, il calendario dice che sta per arrivare la stagione su terra battuta. Berrettini non vede l’ora di giocarsela, visto che negli ultimi due anni ha dovuto saltare quasi tutta la fase rossa del circuito, compreso il torneo che più di tutti vorrebbe vincere: gli Internazionali d’Italia. Lo scorso anno era stato costretto a rinunciare poche ore prima del debutto, lasciando il Foro Italico con l’amaro in bocca. Stavolta vuole esserci, e per farlo sa che deve arrivarci al meglio, senza intoppi fisici e con più match sulle gambe. Ma a Dubai non brilla solo Berrettini. Anche Luca Nardi continua la sua corsa nel torneo, superando il belga Zizou Bergs. Il pesarese, entrato nel tabellone principale da lucky loser dopo il forfait di Jack Draper, si sta guadagnando con i risultati un posto tra le promesse del tennis azzurro. Dopo aver sofferto un po’ nel secondo set, ha saputo rimontare e chiudere la pratica con autorità nel tie-break. Adesso ai quarti se la vedrà con il vincitore tra Roberto Bautista Agut e Quentin Halys, in una sfida che può regalargli il miglior risultato in carriera in un Atp 500. Nardi sta dimostrando una crescita di mentalità oltre che di gioco, e se riuscirà a mantenere questa intensità potrà davvero puntare in alto.