Marc Marquez sale su di un charter, atterra a Salisburgo. Fuori nevica. Sta andando al Red Bull Athlete Performance Center per uno stress test e qualche allenamento con l’obiettivo di prepararsi al meglio alla stagione 2023. Il centro austriaco è roba da astronauti, niente di meno. Marc, mentre viene visitato, racconta nei dettagli i problemi al braccio: “Non riuscivo a muovere il braccio, compensavo e mi sentivo peggio”.
Il video non è il primo della serie “Stron93r”, ma probabilmente è il più significativo: Marquez ha deciso di passare a questa nuova comunicazione soltanto in tempi recenti, con l’obiettivo di raccontare meglio sé stesso e accrescere la sua popolarità. Dopo un test sulla corsa, quando gli dicono che è stato tra i migliori, lui risponde così: “Facevo finta di essere all’ultima curva, ultima curva con dietro che veniva a prendermi. Devi pensarci… quando sei lì e stai per morire, se pensi che c’è un altro pilota che ti sta per prendere quello davvero ti mette le ali”.
Poi comincia con l’allenamento, una lunga serie di esercizi di cui abbiamo avuto un’anticipazione sui social nei giorni scorsi: roba da forze speciali. A fine giornata entrano nell’Hangar 7, dove Red Bull tiene buona parte dei suoi mezzi - tra cui elicotteri, moto e la macchina di Max Verstappen - oltre ad un piccolo ristorante. “La parte migliore della giornata è la cena”, scherza Marc alla fine della prima giornata.
Giorno due: Marquez si sottopone a diversi misurazioni per il braccio, poi si beve una Red Bull e torna ad allenarsi. Nel frattempo dal laboratorio analizzano i suoi movimenti per capire che esercizi dovrebbe fare (e quali invece evitare) per migliorare la condizione del braccio. “Penso di aver passato il test”, dice alla fine del girato. “Ora cerchiamo i millesimi”.
Marc Marquez può piacere o meno, la sua svolta social anche. Ma questi non sono altro che grossi regali per chi ama le corse e lo sport in generale: tutti gli atleti del mondo parlano di lavoro estenuante e di allenamenti continui, ma finché non lo vedi fai fatica ad immaginartelo. Invece è proprio così, dare il massimo e farlo sempre. Con la data del 26 marzo cerchiata in rosso sul calendario e i biglietti per il Portogallo pronti da mesi.