Per il pluricampione del mondo Marc Márquez, le prospettive per il 2023 non sembrano essere rosee. A Jerez i primi due giorni di test non hanno rivelato nulla di rivoluzionario nella Honda, nonostante il collaudatore Stefan Bradl avesse annunciato nei mesi scorsi di volerla modificare radicalmente, non essendogli per nulla piaciuta la moto 2023 che aveva trovato nel novembre scorso. Bradl ha più volte ripetuto di voler tornare a vincere, facendo anche chiaramente intendere che se la Honda non fosse stata in grado di renderlo competitivo, sarebbe andato altrove.
Nel frattempo, è finito sulla ghiaia scivolando alla curva 3 del circuito: “Ho fatto dei giri molto lenti e, dato che la temperatura esterna era di soli 9 gradi, le gomme si sono raffreddate completamente. Ho fatto solo una piccola modifica prima di questa curva a sinistra e, puff, la moto è scivolata via. Non mi è successo nulla, ma è stato comunque fastidioso. Ma alla fine non è successo nulla alla moto”. Sono stati effettuati 100 giri, ma questo, ha specificato Bradl, “non è rilevante perché non siamo stati molto veloci e le gomme non hanno funzionato bene in queste condizioni meteo. Il test è stato molto al limite a causa del tempo”.
Le cose dovrebbero andare diversamente a febbraio, quando Bradl sarà presente ai test dal 10 al 12 del mese a Sepang, in Malesia: “A Sepang sarà molto diverso, con 35 gradi e un alto tasso di umidità – ha detto - lì è una storia completamente diversa a causa del caldo”. Il punto, però, riguarda la mancata riprogettazione completa, che non è prevista. Al suo posto si è scelta una politica di piccole modifiche un po’ in tutte le aree, dal telaio al motore all’aerodinamica. Con queste premesse, è più facile che Márquez possa giocarsi i primi cinque posti, ma difficilmente il titolo mondiale.