Il GP d’Italia al Mugello nel 2022 può essere ricordato per molti motivi: la pole position di Fabio Di Giannantonio sotto il diluvio, la vittoria di Bagnaia davanti a Quartararo e Aleix Espargarò - rivali che si porterà addosso fino alla fine - e, sopratutto, Marc Marquez. Il giovedì Marc aveva smentito le voci su di una possibile quarta operazione, per poi annunciare una conferenza stampa straordinaria e dire l’esatto contrario: così non riesco a correre, andrò in America a operarmi per la quarta volta al braccio. La gara però Marquez l’ha corsa lo stesso, chiudendo in decima posizione e nascondendosi dietro alla visiera scura del casco nel giro di rientro. In quel momento sapeva che, se le cose non fossero andate come previsto negli Stati Uniti, la MotoGP non l’avrebbe più guidata. Difficile immaginare il temporale nella sua testa tra ricordi, rimpianti e dubbi verosimilmente atroci. In quel giro però, Marc Marquez ha trovato anche qualcosa di buono: “A tratti è stato bello”, ha ricordato dopo la fine del campionato, a Valencia. "Perché tanti piloti si sono avvicinati per farmi gli auguri, ho sentito grande rispetto da parte della maggior parte di loroi e questo per me è stato fantastico. Con alcuni piloti ho un buon rapporto, di rispetto, ma vederne altri salutarmi durante il giro di rientro dopo quella gara è stata una grande sorpresa”.
Poi, sempre pensando al Mugello, è sceso nel dettaglio: “Conosciamo tutti i rischi che si corrono ad andare in moto. E con qualsiasi operazione, soprattutto se è la quarta volta, non sai mai quale sarà l’esito. Ad alcuni avversari forse non auguri il meglio in termini di risultati ma non augureresti mai un infortunio, perché un infortunio non si limita a cambiare la tua vita professionale, cambia anche quella personale”.
La sensazione è che il documentario All-In, interamente dedicato a Marc Marquez e in programma su Amazon Prime Video da febbraio, racconterà nel dettaglio anche questi pensieri, tra la disperazione e la speranza. Speranza che inevitabilmente questo inverno servirà ancora: se Honda non dovesse riuscire a costruire la moto adatta in tempo per i test di Sepang, a Marc Marquez non resterà che cercarsi un’altra sistemazione.