Il primo confronto del 2025 tra Marc Marquez e Pecco Bagnaia ha avuto luogo sulle nevi di Madonna di Campiglio. Un'intervista di 24 minuti, che Ducati ha intitolato "Face to Face": Marc e Pecco seduti uno di fronte all'altro su due piccoli divani, alle loro spalle un panorama mozzafiato decorato dalle vette delle Dolomiti, sulle lenti dei rispettivi occhiali da sole i riflessi di una tarda mattinata di sole e cielo terso. In poche parole, il clima perfetto per andare d'accordo. Infatti Marquez e Bagnaia sono andati più che d'accordo: i toni rilassati e la leggerezza di questo faccia a faccia invernale li abbiamo descritti approfonditamente qui, dove abbiamo citato la sorpresa di Marc nel vedere un Pecco goloso di pollo ("Lo mangia sempre, colazione, pranzo e cena!") e dove abbiamo sottolineato come i due abbiano sostanzialmente fatto pace sul famigerato contatto di Portimao 2024, quando a tre giri dal termine della gara domenicale si ritrovarono entrambi nel ghiaione per un incrocio di traiettorie in curva cinque.
"Senza quel contatto sarei arrivato quinto, e con quegli 11 punti ora sarei campione del mondo", ha detto il 63 col sorriso sulla bocca, replicato - in una versione leggermente più amara - da quello di Marquez, che supportato dal nuovo compagno di squadra ha chiarito: "È vero cavolo, mi spiace. A nessuno piace cadere, creare collisioni, e tornare a casa con zero punti. Quando stiamo guidando al limite di devi fidare dell'altro, ma a volte è inevitabile che uno pensi una cosa e l'altro faccia l'opposta. Sono le corse". A parte questo brevissimo e lieve momento gelido, sciolto prontamente da Bagnaia che ad una successiva domanda sulle responsabilità dell'accaduto ha risposto con una simpatica gestualità delle braccia "sarò educato, fifty fifty", l'intervista è scivolata via sui binari di una sincera complicità.
Proprio in quest'ottica, non sono mancati alcuni spunti tecnici interessanti, come quando a Bagnaia è stato chiesto quale particolare abilità di Marc desidererebe fare sua: "Beh ne ha almeno due imporessionanti a mio parere. Uno è il modo in cui entra in una pista sporca e scivolosa, riuscendo a trovare subito il feeling perfetto. L'abbiamo visto perfettamente ad Aragon l'anno scorso, in qualifica ha dato otto decimi a tutti. Un altro è il modo con cui approccia le curve a sinistra, fa qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri, ho provato diverse volte a replicare il suo ingresso nelle curve a sinistra ma ho sempre perso l'anteriore. Devo impararare". Nel Gran Premio di Spagna a Jerez, però, Bagnaia seppe imparare piuttosto in fretta dal 93, vincendo un duello serratissimo anche grazie a spirito di osservazione e alla politica Ducati di condivisione dei dati: "A Jerez l'anno scorso guardando i dati ho imparato da Marc come fare meglio le curve sette e otto a sinistra, e poi quando mi ha sorpassato per la prima volta in gara ho migliorato il terzo settore, perché è stato molto utile vedere cosa facesse lì".
Marc, interpellato sugli stessi argomenti, ha completato il discorso del compagno di squadra: "Invidio il modo con cui Pecco fa le curve veloci a destra, è il suo punto forte, oltre alla grande frenata. È una bella combinazione, infatti è stato due volte campione del mondo con Ducati. Se sono d'accordo sulla politica di condivisione dei dati di Ducati? Certo, nella prima parte della scorsa stagione guardavo molto i setting che utilizzavano Pecco e Jorge, poi nella seconda parte della stagione mi sono concentrato più su me stesso, perché ho cominciato a capire meglio la moto e ciò di cui avevo bisogno. Comunque quella di Ducati di condividere i dati è la strategia giusta". A questo punto è intervenuto Bagnaia con decisione: "È la ragione per cui nel 2024 abbiamo dominato. Se vuoi migliorare velocemente devi condividere i dati, anche in Moto2 Kalex ha fatto la stessa cosa. Puoi provare tante cose insieme e capire subito quale sia la strategia giusta, a volte può essere un'arma a doppio taglio perché magari una volta qualcuno fa qualcosa di speciale che fa la differenza e sa che gli altri compagni di marca in qualche modo vederano ciò che fa. Però lo accetto, l'ho accettato dal primo momento in cui sono arrivato".
Alla fine dei conti, i due, si sono trovati in contrasto solamente su questioni culinarie: quando Marc ha detto che mette il parmigiano sugli spaghetti allo scoglio e che per cucinare la carbonara impiega quartanta minuti, Pecco l'ha guardato male. Sono scoppiati entrambi a ridere, con il 93 che ha ammesso di aver imparato piuttosto rapidamente - anche grazie a Bagnaia - il gesto con cui noi italiani, unendo le dita della mano, esprimiamo il "ma cosa stai dicendo?". Una cosa è certa: tra un anno riguardaremo questo Face to Face innevato. Se l'armonia tra Marc e Pecco non verrà tradita dai fatti di pista della stagione alle porte, Ducati avrà compiuto uno dei suoi più grandi capolavori.