“In verità ho deciso dopo Austin, perché lì ho vinto e ho poi capito che sarebbe stato difficile ripetermi”. Lo ha detto Maverick Vinales, parlando con DAZN Spagna e poi ripetendo gli stessi concetti anche oggi in sala stampa, a Assen. Al contrario di Jorge Martin, che ha umanamente ammesso il vortice di emozioni dentro cui s’è trovato nei giorni del Mugello, lo spagnolo dell’Aprilia sembra quasi indispettito. Tipo amante tradita. Al punto di arrivare a fare affermazioni che Aprilia non merita: “Vado via perché penso che il mio livello sia un altro. Devo sfruttare tutto al massimo”.
Come se Aprilia non fosse stata capace di metterlo in condizione di vincere e come se il marchio di Noale fosse condannato a restare eterno secondo per una qualche assurda ragione non meglio specificata dal pilota spagnolo. La ragione, probabilmente, è in verità la stessa per cui ha combinato poco o niente in Suzuki, poco o niente in Yamaha e poco o niente pure in Aprilia, come la barzelletta di quello che, toccandosi con il dito in varie parti del corpo, lamentava dolore ovunque, pensando di essersi rotto tutto quando invece di rotto aveva solo il dito. Ok, è un giudizio anche questo e forse anche poco elegante, ma le affermazioni di Vinales sono pesanti. E escono dalla bocca di quello stesso pilota che pochi anni fa ha provato a grippare il motore della sua Yamaha M1 solo per sfogare frustrazione e che Aprilia ha letteralmente ripescato per la collottola quando non aveva più alcun futuro. Pagandolo anche un bel po’ di soldi.
“Io ho sempre in testa che se devo fare questo sport, il mio unico obiettivo deve essere vincere. Non ho un altro obiettivo qui – ha proseguito Vinales, quasi a voler lasciar intendere che Aprilia è più disposta a accontentarsi - La mia famiglia sta bene, finanziariamente non ho bisogno di niente e il mio obiettivo è solo di vincere. E’ l'unica cosa per me che conta e per cui mi alleno ogni giorno”. Forse, viene da dire, aggiungendoci anche due motivi che sono veri e propri valori, come la passione e la riconoscenza (nel caso specifico verso Aprilia) sarebbe andata diversamente.
Vinales, però, sembra ultra convinto che diversamente ci andrà dal 2025 in poi, con una KTM tra le mani: “Il mio istinto mi dice che questo è stato il passo che mi porterà a vincere”. Se avrà avuto ragione o meno bisognerà aspettare, ma oggettivamente, pensando a una coppia Ducati fatta da Bagnaia e Marc Marquez, a una coppia Aprilia fatta da Martin e Bezzecchi e agli altri tre di KTM non è su Vinales che verrebbe da puntare un Euro. Divagazioni a parte, però, Vinales ci tiene a precisare che la scelta di passare in KTM è stata dettata solo dalla sua voglia di vincere (continuando a lasciar intendere che Aprilia non è in grado di farlo, pur senza dirlo esplicitamente) e che la decisione di andare via è stata dettata solo da questo. Con una piccola precisazione: “Ammetto che la notizia di Jorge Martin mi ha sorpreso – ha concluso – Ero certo che sarebbe andato nel team ufficiale di Ducati e mi ha spiazzato che abbia deciso per Aprilia. Immagino che Aleix Espargarò abbia avuto molta influenza. Per quanto riguarda la squadra, è positivo che sia arrivato Martín: la coppia Maverick-Martín sarebbe stata molto forte per il resto del campionato, ma nella mia testa io non c'ero più. Prima di Martín lo sapevo già: voglio sfruttare tutto il mio potenziale e è su questo che scommetto". A chi scrive, invece, viene da scommettere su un’altra cosa: su Massimo Rivola che è sempre troppo buono, perché chiunque altro, dopo dichiarazioni così, avrebbe probabilmente fatto la stessa mossa fatta da Yamaha nel 2021.