Non è stato facile per Checo Perez accettare il suo destino. Una stagione iniziata male e finita peggio, con tante difficoltà nel trovare una performance sempre deludente che ha portato la Red Bull a licenziarlo dopo il Gran Premio di Abu Dhabi. Il messicano ha concluso la sua quarta stagione con il team di Milton Keynes con ben 280 punti in meno rispetto al suo compagno di squadra, Max Verstappen, che invece si è laureato campione del mondo. Una situazione che è costata cara sia al pilota, perché ha visto la fine del suo sogno in Formula 1, sia per la squadra di Helmut Marko, che per la buona uscita del messicano ha dovuto preparare un assegno astronomico, visto il contratto che era già stato firmato da Perez - e che lo avrebbe visto in griglia fino al 2026.
“Con noi Checo ha vinto cinque gare, l’anno scorso addirittura poteva giocarsi il titolo contro Max. Quest’anno però non ha funzionato, se ne è reso conto anche lui” ha raccontato Marko, il consulente della Red Bull. La squadra ha dato mille opportunità al messicano, che però le ha bruciate tutte, vanificando il tentativo di Verstappen di provare a vincere anche il titolo costruttori, visto che i punti portati a casa sono stati solo collezionati dall’olandese. Ciò nonostante, la buona uscita di Perez è costata tanto alla Red Bull: “Siamo in Formula 1, è normale” ha detto Helmut Marko a Sport.de, “ma è una cifra accettabile per entrambe le parti se consideriamo i contratti che abbiamo firmato prima”.
Secondo F1-Insider, una delle testate tedesche più quotate, la cifra dovrebbe essere di 15 milioni di euro, che corrisponde allo stipendio della maggior parte dei piloti che corrono per i team da centro griglia, quindi una cifra davvero incredibile - che però la Red Bull può sicuramente permettersi. Un gioco di scacchi da veri professionisti, con le mani di Helmut Marko e Christian Horner, il team principal, che hanno ricostruito da capo il team dopo le difficoltà di quest’anno. Ora al posto di Perez, che almeno torna in Messico con le tasche piene, arriverà Liam Lawson (che forse verrà pagato meno della sua buona uscita) e per la Red Bull sarà tutto da riscrivere.