La grande punizione di Max Verstappen è finalmente stata rivelata dopo mesi di attesa e onesta curiosità nei confronti della decisione presa dalla FIA dopo la parolaccia detta dal pilota della Red Bull durante la conferenza stampa del Gran Premio di Singapore. Che l’olandese non ci vada tanto d’accordo con la Federazione è chiaro, e lo è sempre stato nel circus, ma dopo quel particolare avvenimento è in corso una vera e propria guerra fredda. Le decisioni del presidente Mohammed Ben Sulayem hanno fatto tanto discutere sia dentro che fuori dal paddock in generale da quando è arrivato ai piani alti della FIA, ma dopo la diatriba per le parolacce l’ex rallysta fa rizzare a tutti le orecchie. Nonostante il passo in avanti della GPDA, l’associazione dei piloti, dopo quanto successo anche a Charles Leclerc, la punizione di Max Verstappen non è stata ritirata e adesso, che la stagione è finita e non c’è più da tenere gli occhi sulla pista, è arrivata la sua sentenza da parte di Ben Sulayem.
Il Campione del Mondo in carica dovrà recarsi in Ruanda la prossima settimana per passare un pomeriggio con i ragazzi del programma Motorsport Rwanda, un’organizzazione nata per coinvolgere i giovani appassionati del paese, che gli mostreranno la cross car da loro costruita durante l’anno. I lavori socialmente utili con cui era stato penalizzato, e che avevano fatto ipotizzare ai tifosi una miriade di cose - tant’è che i meme che raffiguravano l’olandese raccogliere la spazzatura nei circuiti erano letteralmente su ogni schermo - sono finalmente stati rivelati e al pilota della Red Bull non va poi così male. Anche perché in Ruanda doveva andarci in ogni caso, visto che il prossimo venerdì sera ci sarà l’annuale serata di gala organizzata dalla FIA per premiare tutti i suoi campioni.
Max Verstappen si prende allora due piccioni con una fava, concludendo così un anno che per lui è stato davvero incredibile, prima dominante in pista, poi con una monoposto difettosa dal momento in cui è stata lasciata da Adrian Newey ma che gli ha comunque permesso di vincere il titolo mondiale. Inoltre, il quattro volte campione del mondo ha da poco annunciato l’attesa di un figlio insieme alla compagna Kelly Piquet, mostrando un lato di sé che rimane spesso in ombra ma che lo caratterizza: bestia in pista, ma il più umano di tutti quando i motori si spengono. Prima di chiudere l’anno però tocca ai lavori socialmente utili, che la FIA potrebbe anche evitare però di chiamare così, perché organizzare una giornata con il campione del mondo di Formula 1 e dei ragazzi appassionati di motorsport non dovrebbe essere una punizione, ma un incentivo per promuovere lo sport. Bisognerà vedere se a Ben Sulayem questo basterà.