Un colore storico in vista di una stagione che inaugura una nuova era. In casa Ferrari l’attesa in vista del prossimo anno è sempre più palpabile, viste le ottime prestazioni con cui si è chiuso il mondiale 2024 e l’esordio di Lewis Hamilton a un anno dall’annuncio della sua entrata nella Scuderia di Maranello. Il prossimo mondiale però porterà con sé anche un altro “grande” cambiamento per Ferrari, dal momento che la tonalità di rosso che tradizionalmente colora le due monoposto verrà sostituita da una più intensa, aggressiva.
Si tratta verosimilmente di una tonalità simile al “Rosso Mugello”, protagonista nel corso del GP d’Italia che si corse nel 2020 proprio sul tracciato toscano quando, in occasione dei 1000 Gran Premi disputati da Ferrari nel mondiale di Formula 1, la Scuderia colorò le monoposto di Charles Leclerc e Sebastian Vettel di rosso amaranto, stupendo appassionati e addetti ai lavori. Piero Ferrari, vice presidente del Cavallino, spiegò che la livrea era un omaggio alle origini della Scuderia, in particolar modo rimandando alla prima vettura da competizione che portava il nome Ferrari: “Il colore rosso amaranto caratterizzava la 125 S, la prima vettura da competizione a portare il nome Ferrari. È un omaggio alle nostre origini”.
Livrea che verrà svelata nel corso dell’evento organizzato da Liberty Media alla O2 Arena di Londra il 18 febbraio, con protagoniste tutte le scuderie di Formula 1 che insieme riveleranno i colori con cui affronteranno la prossima stagione, l’ultima che vedrà impegnate le monoposto correnti prima della rivoluzione tecnica del 2026. Poi, per il giorno seguente, Ferrari ha organizzato anche un classico evento di lancio a Maranello dove, oltre alla semplice livrea, verrà svelata la monoposto che prenderà parte alla stagione 2025, sinora denominata con la sigla 677. Quanto alla nuova colorazione simil “Rosso Mugello”, i possibili spoiler arrivano dalla stessa Ferrari: se si analizzano i profili social della squadra, è evidente come dal classico rosso che predominava nei vari feed si è passati a uno più intenso, oltre che a uno stile più pulito in cui spesso le immagini vengono integrate da testi di colore bianco maggiormente uniformi rispetto al passato.
Un cambio quasi radicale, dopo che negli ultimi sei anni, salvo qualche piccola variazione, la tonalità di rosso che ha colorato le vetture è sempre stata la stessa. In tal senso, gli ultimi due grandi cambiamenti sono datati 2016 e 2019: nel primo caso ci fu il ritorno del bianco in occasione della collaborazione siglata con Banco Santander, richiamando alle monoposto dei primi anni ’70; nel secondo l’avvento della colorazione opaca che sostituì il classico lucido che per anni aveva caratterizzato le monoposto del Cavallino. Una mossa, quest’ultima, che andava oltre le semplici questioni di design in quanto le vernici opache garantivano un risparmio di peso non indifferente, motivo per cui una dopo l’altra le scuderie decisero di adottarle seguendo l’esempio di Red Bull, la prima ad utilizzare tale tipologia di colorazione.
Per ritrovare invece una Ferrari non rossa bisogna fare un salto indietro di 61 anni: era il 1964 e, a causa di una protesta contro le autorità sportive che non avevano omologato la 250 LM, Ferrari decise di far iscrivere le sue vetture, tra cui la 158 F1, vincitrice del mondiale con John Surtees, dall’importatore americano NART, dipingendo le auto nei colori statunitensi, ovvero bianco e azzurro, peraltro ripresi, seppur in parte, nel corso del GP di Miami della passata stagione.
Dunque, non sarà una rivoluzione come successo nel ’64, ma visti i piccoli gli spoiler fatti da Ferrari, non ci resta che dire, riprendendo Agatha Christie: un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.