Arrivi in grande stile, speranze oltre ogni difficoltà e…mezze bugie. Si è presentata così la Formula 1 a Monaco, in vista di uno dei fine settimana più magici dell’anno, perché tra le stradine del Principato tutto è differente, tanto in pista quanto fuori. Si sfiorano i muri, si va alla ricerca dell’ultimo millimetro laddove solo i migliori riescono a fare la differenza, ma non solo: ci sono il glamour, lo stile e la classe, e Lewis Hamilton lo sa bene. Sono le 14 e tra una supercar e l’altra a Monaco spicca una MV Agusta colorata di rosso e di nero: è una F4 in edizione speciale, con sulle carene il numero 44. In sella c’è proprio Sir Lewis, con indosso un casco nero e la T-Shirt Ferrari.


Arriva da superstar, e in un attimo attira a sé tutta l’attenzione, ancor prima di commentare quel che sarà il fine settimana: “Non stiamo sfruttando al meglio le gomme, ed è un aspetto sul quale stiamo lavorando. Ho delle idee, la squadra ha delle idee, e le proveremo in questo fine settimana” afferma a Sky Sport. Poco dopo è invece il turno di Charles Leclerc, a un anno dallo storico trionfo in casa. Tutti ci pensano, riportano alla mente le urla e quel tuffo dopo i festeggiamenti, una liberazione per chi, per anni, ci aveva provato senza riuscirci. È il protagonista della conferenza stampa, e neanche a dirlo la prima domanda è quella che tutti si sarebbero aspettati: “C’è la possibilità di vincere?”. Una settimana fa aveva risposto con un secco “No” dopo l’esclusione dal Q3, e nel Media Day in un primo momento sembra confermarlo: “Purtroppo, la nostra macchina non è particolarmente forte nelle curve a bassa velocità. E qui a Monaco ci sono solo curve a bassa velocità. Sulla carta non sembra la pista più promettente per noi”.
Eppure, è lo stesso Charles che, parola dopo parola, smette di nascondere le sue speranze: “Ma Monaco è anche così unica e così diversa da qualsiasi altra pista su cui corriamo durante la stagione che potremmo avere anche una bella sorpresa una volta scesi in pista. E se succederà, allora spererò di esserci sabato, perché ovviamente le qualifiche rimangono la parte più importante del weekend. Ma sulla carta sarà dura”. Non sarà un’impresa facile, ma se c’è un fattore che potrebbe giocare a favore della Ferrari è proprio Charles Leclerc, che sui circuiti cittadini si esalta, e ne è consapevole: “Il pilota può fare la differenza qui. Penso che ci siano stati anni in cui sicuramente non ci aspettavamo di essere in pole. Quando pensi di non avere alcuna speranza, magari ti prendi qualche rischio in più rispetto a chi cerca di gestire la Q3 e riesci a fare qualcosa di speciale, come penso sia successo nel 2021. Ho ancora speranze che possiamo... sì, che possiamo ripetere ciò che è successo l’anno scorso”.

Ma a Monaco i protagonisti non sono solo i due della Ferrari: poco dopo Leclerc a sedersi in conferenza è Max Verstappen, che tra una previsione e l’altra spiega anche il motivo dietro la sua assenza alla prima del film F1: “Ho detto alla FOM con largo anticipo che non ci sarei stato quella sera. Volevo solo passare più tempo a casa. Non era nemmeno un evento obbligatorio. Preferisco passare tempo libero a casa, soprattutto perché con la F1 sei già così tanto tempo fuori. Ora che la famiglia si sta allargando, voler passare più tempo libero a casa in giorni del genere, è abbastanza normale”. C’è però un problema, perché mercoledì, mentre tutti gli altri guardavano attenti una scena dopo l’altra del film, un certo Franz Hermann era online su Iracing, incollato al suo simulatore con tanto di volante rosa dopo la nascita di Lily. Per un attimo è diventato uno di noi strappandoci un sorriso, ma non solo per quella bugia, perché poco dopo ecco l’altro siparietto parlando dei motori che debutteranno la prossima stagione: “Qualche giorno fa sono stato in fabbrica…sono stato lì a progettare i pistoni, abbiamo trovato un buon compromesso e sono sicuro che sarà un razzo” afferma sorridendo, smettendo per un attimo di essere il leader di ghiaccio che quando abbassa la visiera dimentica tutto il resto, con il solo obiettivo di essere il migliore. E se queste sono le premesse, c’è davvero tutto per assistere alla solita magia del Principato.

