Reilly Opelka non è nuovo alle polemiche, e questa volta ha preso di mira il doppio con un attacco abbastanza pesante. “Dovrebbero sbarazzarsi al 100% del doppio”, ha scritto su Instagram, aggiungendo che “è per i singolaristi falliti. Non esistono specialisti del doppio. Non vendono biglietti, hanno accesso a risorse senza portare profitti e poi si lamentano pure che guadagnano poco. Se me lo chiedete, questo è piuttosto avido”. Un affondo da parte del ventiseienne americano, ex numero 17 Atp, noto per il suo servizio devastante, ma ancora di più per il suo carattere spigoloso. Da tempo fuori dal circuito per problemi fisici, Opelka è diventato un provocatore seriale sui social, con uscite che spesso dividono il pubblico, come in questo caso. Le sue parole hanno incendiato un dibattito che covava da tempo, arrivando in un momento in cui il doppio è già sotto pressione dopo la decisione degli Us Open di ridimensionare il torneo di doppio misto.

Questa volta, però, i doppisti hanno risposto. Invece di fare marcia indietro, Opelka ha rilanciato con un gesto di scherno: ha modificato un’immagine pubblicata da Andrea Vavassori, che mostrava un bambino davanti alla Tv a guardare i fratelli Bryan, e ha aggiunto il sarcastico hashtag #watchmoredoubles sul suo profilo Instagram. Tra i primi a replicare c’è stato proprio Andrea Vavassori, uno dei principali esponenti del doppio italiano, che ha pubblicato un lungo post per difendere la disciplina e smontare pezzo per pezzo le dichiarazioni di Opelka: “Un ragazzino di una scuola tennis, mentre guarda in tv una finale di doppio di uno Slam, si innamora, si appassiona e decide di inseguire il sogno di diventare, un giorno, un giocatore di doppio professionista. Lo considerereste un fallito?”, ha scritto. Per Vavassori, il doppio non è un ripiego, ma una parte fondamentale del tennis, con una storia lunga e prestigiosa: “Ci sono tre discipline: singolare, doppio e doppio misto. Ognuna di queste, se promossa nel modo giusto, può portare passione e ispirare chi guarda. Nei tornei del Grande Slam, a Wimbledon, ci sono bacheche con i nomi di leggende del doppio. Chi non sognerebbe di leggere il proprio nome lì un giorno?”

Poi la stoccata al sistema: “Il doppio è una specialità unica: ti fa competere per una medaglia olimpica, può regalarti una Coppa Davis per il tuo Paese o la vittoria di un Major. Eppure, sembra che oggi contino solo i profitti, senza capire che l’interesse per uno sport va costruito”. A rispondere a Opelka è intervenuto anche Rohan Bopanna, leggenda del doppio, che ha voluto sottolineare l’impatto positivo della disciplina, andando oltre il semplice ambito sportivo: “A chi sminuisce il doppio, dico solo questo: grazie a questa disciplina ho potuto fare la differenza. Ho aiutato bambini svantaggiati a scoprire il tennis, ho fornito un’istruzione a oltre 30 ragazze e ho costruito un’accademia per allevare i futuri campioni”, ha scritto. Insomma, questa è la conferma che i dissing non ci sono solo nel singolare e che forse, abbiamo trovato il nuovo Kyrgios.