Mentre i riflettori del mondo tennistico sono puntati su Jannik Sinner e Lorenzo Sonego, protagonisti nel tabellone singolare maschile degli Australian Open, due italiani stanno silenziosamente scrivendo la storia a Melbourne. Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno conquistato la finale del torneo di doppio, bissando il traguardo raggiunto già lo scorso anno.
La coppia azzurra, testa di serie numero 3, ha battuto in semifinale il duo composto dallo svedese André Göransson e dall’olandese Sem Verbeek con una rimonta d’autore: 2-6, 6-3, 6-4. Un match iniziato in salita, ma ribaltato grazie a un gioco potente e ispirato, in particolare nei momenti decisivi del secondo e terzo set. "È stato un match tosto, ma abbiamo mantenuto la calma e giocato il nostro miglior tennis quando contava di più", ha dichiarato Bolelli a fine partita.
“Giocare con Simone è un onore, impariamo l’uno dall’altro. Ora manca solo un passo”, ha aggiunto Vavassori.
Non solo gloria: i guadagni del doppio
I successi nel doppio non portano solo soddisfazione sportiva, ma anche economica. Se nel singolare gli incassi raggiungono cifre stellari — con il vincitore che porta a casa circa 2,1 milioni di euro — nel doppio i premi sono comunque di tutto rispetto. La vittoria finale varrebbe per Bolelli e Vavassori 486 mila euro, mentre in quanto finalisti si sono assicurati già 264 mila euro.
La strada verso la finale è stata costellata di ostacoli, superati con determinazione e classe. Dopo aver eliminato in sequenza coppie pericolose come Wawrinka-Monfils e Goransson-Verbeek, gli azzurri ora si preparano a sfidare il duo composto dal finlandese Harri Heliövaara e dall’inglese Henry Patten, già vincitori di Wimbledon e grandi specialisti del doppio. Una sfida che promette spettacolo, con il secondo posto nel ranking mondiale in palio per Bolelli e Vavassori in caso di vittoria.
L’ombra di Sinner e il fascino discreto del doppio
Certo, il doppio non gode della stessa attenzione mediatica del singolare, dove i titoli e le cifre da capogiro sembrano monopolizzare ogni discussione. Jannik Sinner e Lorenzo Sonego, arrivati rispettivamente a 661 mila euro (nella peggiore delle ipotesi, qualora non andasse in finale) e 400 mila euro (con l’accesso ai quarti), rappresentano l’avanguardia di un’Italia del tennis che sta vivendo un momento magico (che nel bis in Coppa Davis per l'Italia ha visto ancora una volta "accantonati" gli specialisti a vantaggio della coppia di big Sinner e Berrettini, scelta rivelatasi vincente da parte di capitan Volandri).
Ma il doppio ha un fascino tutto suo, fatto di tattica, intesa e ritmo frenetico. “È una disciplina diversa, ma altrettanto affascinante. Serve un’alchimia unica”, ha spiegato Bolelli, ormai un veterano delle grandi battaglie sul cemento australiano.
Una finale per la storia
Se Bolelli e Vavassori riuscissero a trionfare, non solo scriverebbero una pagina indelebile della storia del tennis italiano, ma rilancerebbero il ruolo del doppio come specialità capace di regalare emozioni e, sì, anche guadagni non trascurabili. La finale è in programma sabato: sarà un duello da non perdere, per chi sa apprezzare l’eleganza nascosta del doppio.