Sinner, dopo la vittoria di contro Alex De Minaur nei quarti di finale degli Australian Open, ha parlato così: “Ho riposato bene le ultime due notti. Gli esami del sangue che ho fatto dopo il match con Rune erano ok. La mattina mi sveglio ancora un po’ così, ma sto molto meglio e sono fiducioso di poter recuperare al cento per cento”. Dopo le varie ipotesi che sono statee formulate sull’origine del suo malore, sembra che il campione altoatesino abbia contratto un virus a Melbourne, con sintomi di mal di testa, debolezza e mal di pancia. Condizioni di cui ha parlato il suo allenatore Simone Vagnozzi. Intervenendo ai microfoni di Supertennis, ha dato la sua versione: “Lunedì Jannik non stava bene, aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia. Abbiamo deciso di non farlo riscaldare per conservare energie, ma in campo, con il caldo e l’umidità, è andato in sovrasforzo e questo gli ha causato nausea. Sono cose che possono capitare in un torneo di due settimane. Lui lo sta imparando e lo fa in fretta. Ha gestito bene tatticamente quella partita, dimostrando grande maturità”.
Secondo Vagnozzi, il recupero di Sinner è stato agevolato anche dal clima più mite: “Già ieri lo avevamo visto meglio, e il meteo ci ha aiutato: non faceva caldo come l’altro giorno. Sapevamo che aveva recuperato dal piccolo fastidio ed era pronto a scendere in campo. Per andare avanti in questi tornei, devi essere pronto a tutto. Jannik sta crescendo anche sotto questo aspetto”. Ora Jannik si prepara a una semifinale contro Ben Shelton, il mancino americano reduce dalla vittoria contro Lorenzo Sonego che è stato asfaltato da Panatta e Bertolucci. “Lui è uno dei migliori battitori del circuito, non ti fa appoggiare sullo scambio e porta una grande energia”, ha commentato Sinner, che ha perso il primo dei cinque confronti con Shelton nel 2023, quando entrambi erano giocatori molto diversi. Incontro di cui ha parlato anche il coach: “Shelton è un gran servitore e non ti dà tanto ritmo. Ci alleneremo con un mancino, ma sarà una partita diversa da quella con De Minaur, occorrerà scendere in campo con l’atteggiamento giusto”. La semifinale contro Shelton rappresenta un test importante, un passaggio obbligato verso l’ultimo ostacolo: Djokovic o Zverev, che si affrontano nell’altra semifinale. E se il serbo ha appena eliminato Alcaraz in un quarto di finale che Sinner ha definito “un bello spot per il nostro sport”, l’altoatesino sa che il vero banco di prova lo aspetta domenica.
Non ha potuto evitare l’argomento Cahill, dopo l’annuncio sul presunto ritiro dell’allenatore a fine anno: “Sapete quanto mi trovi bene con Darren. Sono dispiaciuto, ma lo capisco: ha fatto questo lavoro per tanti anni e ora sente il bisogno di fermarsi. Per il momento ci concentriamo sul 2025, poi vedremo cosa succederà”. E sulla possibilità di gestire Sinner da solo, ha scherzato dicendo che “non so se mia moglie sarà d’accordo… È difficile gestire tutto da soli per 50 settimane all’anno. Probabilmente ci vorrà qualcuno, ma non ne abbiamo ancora parlato. Grazie a Darren, però, oggi mi sento un coach migliore”. Poi due parole sulcaso del doping Clostebol: “In questo momento stiamo pensando solo all’Australia. Quando il torneo sarà finito, affronteremo con calma tutto il resto”. Sinner, intanto, continua a lavorare con allenamenti indoor a porte chiuse, che sia per l’umidità o per il vento, fanno parte di una strategia mirata: “Con l’aria ferma, senza fattori esterni, sento meglio la palla. Queste sensazioni le porto nel match. Meno confusione ho intorno, meglio lavoro”, ha spiegato l'azzurro.