Un’occasione che sfuma in una giornata australiana dall’aria fresca e segnata dal vento. Lorenzo Sonego lotta, ma cede in quattro set a Ben Shelton, mancando l’accesso alla semifinale dell’Australian Open, dove avrebbe potuto incrociare Jannik Sinner (impegnato nel match successivo). Gli errori, ben 55, pesano come un macigno e trasformano la vivacità del suo tennis in un ritmo troppo lento per reggere l’energia dell’americano. La partita, intensa e combattuta, ha regalato momenti di grande carattere e grinta, ma alla fine il pass per la semifinale è andato a Shelton. Il mancino americano, sostenuto dagli spunti tattici del padre Brian a bordo campo, ha alternato talento puro a qualche sbavatura, trovando però il colpo giusto nei momenti chiave. Per Sonego, una sconfitta che brucia ma che lascia intravedere una crescita importante per il futuro. E proprio di questo futuro ci parla Daniele Bracciali.
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“Dobbiamo fare tutti i complimenti a Sonego. Ha fatto un grandissimo torneo nonostante la sconfitta di oggi, che ci poteva anche stare contro un giocatore come Shelton. Ma anche se oggi ha perso, ciò non sminuisce quello che ha fatto agli Australian Open. Arrivare ai quarti di questo Slam è un grandissimo risultato e onestamente, prima che iniziasse il torneo, non avrei mai pensato che arrivasse a questo punto. Invece si è presentata in Australia in grande forma e questo vuol dire che ha fatto una straordinaria preparazione grazie ai suoi coach Colangelo e Santopadre con cui ora ha una collaborazione. Hanno fatto un ottimo lavoro e questo risultato ne è la riprova. Ha vinto delle grandi partite e non ci dimentichiamo che ha battuto Fonseca, per cui un plauso a Sonego che ha lottato come sempre. Penso che sia questa la sua qualità migliore: stare lì e combattere punto su punto, non arrendersi mai. Con chiunque gioca lui non parte mai sconfitto e se la gioca sempre con tutti. Sonego mi piace perché è uno di quei giocatori che devi battere. Oggi è stato lì e ha lottato tutti e quattro i set, peccato per il tie break perché magari al quinto set avrebbe potuto anche portarla a casa, ma grande torneo e spero davvero per lui che questo sia l'inizio di una bella scalata del ranking Atp”.
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Poi gli abbiamo chiesto un paragone con Sinner: “Sono due giocatori a tutto campo, entrambi buonissimi da un punto di vista tecnico, anche se evidentemente Sinner eccelle rispetto a Sonego. Jannik ha più potenza nei colpi, sia nel diritto che nel rovescio, ma anche nel servizio in cui spinge di più la palla. Atleticamente li vedo bene entrambi e che la grande differenza tra i due risieda nella potenza maggiore che Sinner esprime da dietro. Ma caratterialmente sono molto diversi: Jannik tiene tutte le emozioni e non fa mai trapelare niente, mentre Lorenzo quando gioca esprime tutte le emozioni, si carica e lo fa vedere”.