Lorenzo Sonego ha dato prova di classe e strategia, battendo Joao Fonseca, l'astro nascente del tennis mondiale, in una sfida che ha messo in luce tutta la sua esperienza. Mentre i riflettori erano tutti puntati sul giovane talento portoghese, reduce dalla vittoria su Andrey Rublev, Sonego ha ribaltato le aspettative con una prestazione ottima: in una partita avvincente, durata 3 ore e 37 minuti, l'azzurro ha conquistato il match, dando una lezione di tattica, pazienza e determinazione. Intanto a Melbourne arriva un altro colpo di scena dal mondo di Jannik Sinner. Darren Cahill, che da giugno 2022 è il coach del numero 1 del mondo, ha annunciato che continuerà a lavorare con l'italiano fino alla fine del 2025, per poi ritirarsi dal circuito. Il motivo? Ne abbiamo parlato in esclusiva con l'allenatore di Sonego, Fabio Colangelo, che ci ha raccontato anche che clima si respira in Australia
“Purtroppo, non ho visto assolutamente nulla degli altri perché Musetti ha giocato presto, mentre Sonny mangiava e si scaldava per la partita. Berrettini e Sonny invece hanno giocato proprio in contemporanea, quindi non ho visto nulla. Per quanto riguarda Lorenzo sta andando bene, ha fatto una gran bella partita ed è stato proprio bravo. Non era scontato perché è una partita difficile per mille motivi: l’avversario era forte, il clima non era semplice perché sembrava di giocare in Brasile con tutto il casino che hanno fatto. Poi considerate anche come si era messa la partita al primo set, ha avuto tante chance perse e anche il quinto set è stato duro. Ha gestito molto bene due momenti difficili della partita ed è stato molto bravo a inizio secondo set a rimanere lì con un atteggiamento corretto e dimenticare quello che era successo. Anche quando entrambi hanno alzato molto il livello non ha abbassato mai la soglia dell’attenzione, non è banale. Cahill che a fine anno non sarà più con Sinner? Non è stata una decisione presa perché si metterà a fare altro, anzi. Penso che si voglia prendere una tregua. La sua carriera dice “game over”: alla fine ha allenato per moltissimi anni e quindi non penso che andrà ad allenare qualcun altro, semplicemente non ce la fa più a fare quel lavoro lì. Se per Jannik, oltre a Vagnozzi, avranno bisogno di qualcun altro, credo che sceglieranno comunque un profilo molto alto”. Da Melbourne è tutto, in attesa delle prossime partite degli azzurri.