Sinner, vittoria al primo turno dell’Australian Open, ma niente applausi troppo facili per lui: “Lavoro sempre per migliorare”, dice con la stessa determinazione che lo ha portato a scalare le classifiche. Dopo aver battuto Nicolas Jarry, Jannik sottolinea con entusiasmo di sentirsi “fortunato”, e non è un modo di dire. Perché il suo team è davvero la sua forza, quella spalla che lo ha sostenuto nei momenti più difficili e che l’ha accompagnato verso traguardi straordinari, come il suo Slam e la posizione di numero uno al mondo. Da quando è arrivato Mark, il nuovo coach psicologico, Jannik si sente più completo, più a suo agio, pronto a sfidare i propri limiti con una marcia in più. L’intesa con il suo staff è immediata e palpabile, tanto da far sembrare che non si tratti solo di tennis, ma di una vera e propria squadra che sa come tenere alta la tensione, ma anche come stemperarla. Ecco, quindi, che dopo ogni allenamento, tra sudore e sforzi, arriva il momento della “petanque” con le linee del campo e la pallina da tennis che deve centrare il “punto” a suon di pallate calibrate.
Durante la preparazione per l’Australian Open, il focus è stato, ed è tuttora, sul servizio, un aspetto del suo gioco su cui Sinner sta lavorando senza sosta per perfezionare ogni dettaglio. Con l’aiuto del suo team, ha messo a punto un servizio più variegato. Un uomo che non si accontenta, dal continuo work in progress per perfezionare ogni singolo dettaglio. Sa di avere ancora margini di miglioramento ed è proprio lì che non vuole farsi trovare impreparato. Il suo coach Simone Vagnozzi aveva spiegato i cambiamenti che insieme a Darren Cahill erano stati inseriti nel servizio di Sinner: “Quando siamo arrivati e va ai piedi parati, ma con Darren pensavamo che il foot-up fosse il movimento migliore. Abbiamo abbassato il lancio di palla e ci abbiamo lavorato tanto da quella sconfitta a Parigi. Adesso Jannik ha più torsione sulle spalle, spinge di più, le sue percentuali sono migliorate molto. Già a Shanghai ha tenuto percentuali molto buone, ma pensiamo che la sua prima palla possa ancora stabilizzarsi”. Il servizio va ancora migliorato: nella partita contro Nicolas Jarry, ha infatti, l'azzurro ha messo in campo il 57% di prime palle, realizzando però comunque l'ottanta percento di punti con la prima. Sono poche le rifiniture da mettere in atto, ma il suo team ha già individuato quali sono i punti su cui lavorare.