La prima metà del 2025 della Formula 1 ha avuto un solo colore: l’arancio papaya della McLaren. Non solo per i risultati, ma per la lucidità strategica, la solidità tecnica e, soprattutto, la continuità - che è invece mancata al resto della griglia. Con sette doppiette in appena quattordici gare, McLaren ha stabilito un ritmo che nessun altro team è riuscito nemmeno ad avvicinare. L’ultima è arrivata proprio al GP d'Ungheria, dove Lando Norris ha conquistato la terza vittoria stagionale davanti al compagno Oscar Piastri, in una gara in cui Verstappen è finito giù dal podio e Ferrari ha pagato la presunta rottura del telaio di Charles Leclerc.

Per capire la portata di questa supremazia basta una statistica: dal 2011 a oggi, la Ferrari ha raccolto appena tre doppiette: la più recente è quella del Gran Premio d’Australia del 2024, quando a vincere a sorpresa fu Carlos Sainz. Invece, solo nel 2025, McLaren ne ha già realizzate più del doppio, con la più recente che corrisponde invece all’ultima gara corsa prima della pausa estiva. Un confronto impietoso che mette in luce due filosofie opposte: da un lato un team aggressivo e coerente, dall’altro una Ferrari ancora troppo timida. Si sente spesso dire che sembra di rivedere le McLaren dei tempi di Senna e Prost, in cui il dominio era all’ordine del giorno. E se si pensa a come era ridotta la scuderia di Zak Brown e Andrea Stella qualche anno fa, quando arrancava per la zona punti, il bilancio della prima parte del 2025 non è positivo, ma straordinario.

Se il trend resta questo, è ovvio pensare che il mondiale potrà chiudersi con diverse gare di anticipo. Verstappen, pur competitivo, paga una Red Bull sempre più vulnerabile sul passo gara e la Ferrari non è mai sembrata veramente parte della partita: lo sviluppo della SF-25 si è rivelato troppo conservativo, e la crisi di Lewis Hamilton li porta ancora più lontani dalla remota possibilità di risposta nella seconda metà del 2025. Dopo la pausa, il calendario proporrà circuiti veloci (Spa, Monza), ma anche piste più tecniche (Singapore, Suzuka), dove la McLaren sembra avere un pacchetto vincente. Con Piastri ormai maturo e Norris sempre più leader, l’unica lotta possibile da vedere sarà quella per il titolo piloti, che però promette bene con i due giovani più arrembanti che mai. E se il muretto della McLaren gli continuerà a permettere di lottare liberamente…

